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Quanto è facile costruire una bomba in casa utilizzando Internet?

Circolano online diversi manuali con le istruzioni dettagliate sui materiali necessari alla fabbricazione di bombe e ordigni improvvisati. Una guida rivolta ai terroristi per compiere stragi di innocenti come quella al Manchester Arena dove 22 adolescenti sono morti in un attentato kamikaze.
A cura di Mirko Bellis
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Il brutale attentato al Manchester Arena ha causato la morte di 22 adolescenti presenti al concerto della pop star Ariana Grande. Tra le vittime anche diversi bambini. Quasi 60 i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Il peggior attacco terroristico nel Regno Unito dopo quello nel metropolitana di Londra del 2005 dove perirono 52 persone e solo due mesi dall'attacco a Westminster.

Dalle informazioni diffuse dalla polizia britannica, confermate anche dalla premier Theresa May, un kamikaze si è fatto esplodere intorno alle 22.30 alla fine dell’esibizione della cantante statunitense, quando il pubblico di teenager stava lasciando il concerto. Il momento dell’attentato, quando mancano poche settimane alle elezioni politiche nel Regno Unito, lascia pochi dubbi sui mandanti del massacro. Solo pochi giorni fa, il figlio di Osama Bin Laden, Hamza, incitava i terroristi di Al Qaeda a compiere attacchi contro obiettivi occidentali. Ancora sangue e morti causati dalla follia jihadista, dunque.

Secondo il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, il terrorista avrebbe fatto esplodere un ordigno esplosivo improvvisato (Ied), ovvero una bomba non convenzionale costituita normalmente, oltre che dall'esplosivo, da altri componenti di uso comune quali un telefono cellulare, filo elettrico, batterie, micce e nastro adesivo. Tutto lascia supporre che al Manchester Arena l’ordigno fosse indossato dallo stesso attentatore, morto suicida.

Al di là delle motivazioni ideologiche che spingono a commettere una strage di questo tipo, è davvero così facile fabbricare un ordigno in grado di uccidere indiscriminatamente? Da molti anni ormai le varie organizzazioni terroriste di matrice islamista cercano di insegnare ai loro seguaci la preparazione di bombe rudimentali.  Negli ultimi anni sono apparsi online diversi manuali destinati ai lupi solitari dell’Isis o di Al Qaeda: dalle istruzioni su come fabbricare un Ied (Ordigno esplosivo improvvisato) fino alle guide per rendere ancora più micidiale la carica distruttiva di una cintura esplosiva indossata da un kamikaze.

Come già da tempo avvertono i servizi di intelligence, con la caduta delle roccaforti del sedicente Califfato in Iraq e Siria, moltissimi foreign fighters andati a combattere nelle fila dell’Isis stanno tornando in patria. La presenza nei Paesi occidentali di miliziani, induriti da anni di lotta sul terreno, unita alla diffusione su internet di materiale utile alla fabbricazione di esplosivi rende la minaccia jihadista ancora più terribile.

Inspire, la rivista online di Al Qaeda, aveva pubblicato nel luglio del 2010 un articolo dal titolo: Make a Bomb in the Kitchen of your Mom (Fare una bomba nella cucina di tua mamma). Nel magazine di propaganda dell’organizzazione terrorista venivano date tutte le istruzioni su come fabbricare un ordigno con una pentola a pressione. Il manuale di morte seguito dai fratelli Tsarnaev, autori dell’attentato alla maratona di Boston il 15 aprile 2013. A Mohammed Usman Saddique, il cittadino inglese sospettato di terrorismo arrestato nel 2010, la polizia sequestrò nel suo appartamento di Londra una serie di cd con la consulenza dettagliata sull'uso di componenti per fabbricare diversi tipi di esplosivi, incluso un elenco di sostanze chimiche di uso domestico utile per preparare una bomba. In altri file c’erano documenti sui detonatori e vari esempi di ordigni rudimentali. Un vero manuale del terrorista.

Un altro inglese, Hamayun Tariq, andato a combattere con lo Stato islamico con il nome di battaglia di Abu Muslim al-Britani, diffuse nei suoi canali social ogni tipo di consigli per costruire bombe. Su Twitter, il terrorista pubblicava anche le foto delle attrezzature nella sua fabbrica di morte in Siria. Tariq non si limitava sui social a spiegare come assemblare i componenti per creare ordigni mortali, ma incoraggiava i “lupi solitari” che ancora si trovassero in Occidente a commettere attentati. Le guide per creare delle micidiali bombe viaggiano anche su Telegram, nelle chat criptate frequentate dai simpatizzanti alla causa islamista. I canali di comunicazioni usati dai terroristi non si limitano solo alla circolazione di propaganda online ma sono rivolti anche alla diffusione dei consigli sugli esplosivi da usare per fare più morti possibile.

Le cinture esplosive, o come le chiamano i terroristi le “cinture del martirio”, secondo i documenti rinvenuti nei covi usati dai jihadisti devono essere utilizzate in “operazioni in luoghi pubblici”. In internet esistono siti che danno le esatte istruzioni su come confezionare questi tipi di ordigni ed evitare che esplodano prima del momento indicato. In un altro video, apparso per la prima volta nel 2004, veniva mostrato come creare una di queste cinture e, addirittura, come renderla difficile da rilevare. Il filmato, della durata di 26 minuti, guidava passo a passo i jihadisti suicidi. Venivano date istruzioni su come indossare la cintura, sulla scelta dell’esplosivo o il collegamento del detonare fino all'uso di chiodi, biglie o bulloni per amplificare la potenza distruttiva. Anche sul popolare canale Youtube sono apparti tutorial per la fabbricazione di bombe. Le pagine contenti le “lezioni” di mezz'ora circa erano riconducibili all'ala militare del gruppo palestinese di Hamas. La serie di filmati apparsi nel 2012 era rivolta ai mujahidin e istruiva sulla creazione di timer per esplosivi e altri tipi di armi da impiegare in battaglia.

Questi manuali con la guida dettagliata all'acquisto dei materiali, ai metodi di detonazione e alle tecniche per nascondere gli esplosivi sono stati utilizzati in diversi attentati di matrice islamista. Terroristi kamikaze, un’arma spietata che le organizzazioni jihadiste non esistano ad utilizzare per raggiungere i loro obiettivi. Una realtà che insanguina quotidianamente il Medio Oriente e, sempre più spesso, anche i Paesi occidentali.

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