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Quando l’arte ama mescolarsi: Davide Trabucco e i suoi mashup classico-contemporanei

Il mondo è fatto di forme che si ripetono. Il mondo dell’arte, più di altri. Forme e geometrie che si incontrano e in molti casi si mescolano. Davide Trabucco, artista attivo tra Bologna e Ferrara, ha realizzato una serie di collages mettendo insieme forme, che pur appartenendo ad epoche diverse, si avvicinano per assonanza di figura ma si respingono per dissonanza di significati e il loro incredibile fascino sta proprio in questo convergere di somiglianze e differenze. Nel collage, in tutta la sua ‘semplicità creativa’, tutto ciò che è figurativo torna a ispirare mescolandosi in nuove e originali composizioni.
A cura di Silvia Buffo
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"David Gandy, Dolce e Gabbana, Light Blue, Advertising Campaign, 2007 VS Fauno Barberini, Glyptothek, München, 220 a.C." di Davide Trabucco.
"David Gandy, Dolce e Gabbana, Light Blue, Advertising Campaign, 2007 VS Fauno Barberini, Glyptothek, München, 220 a.C." di Davide Trabucco.

Il mondo è fatto di forme che si ripetono. Il mondo dell’arte, più di altri. Forme e geometrie che si incontrano e in molti casi si mescolano. Davide Trabucco, artista attivo tra Bologna e Ferrara, ha realizzato una serie di collages mettendo insieme forme, che pur appartenendo ad epoche diverse, si avvicinano per assonanza di figura ma si respingono per dissonanza di significati e il loro incredibile fascino sta proprio in questo convergere di somiglianze e differenze. All’interno di uno stesso quadrato, piegato a metà ai suoi angoli, un modello di una pubblicità di Dolce & Gabbana incontra la scultura ellenistica del Fauno Barberini, uno scorcio della Villa Malaparte a Capri il simbolo di un famoso brand d’abbigliamento.

Un ritratto dell'artista Davide Trabucco
Un ritratto dell'artista Davide Trabucco

L'artista spiega come le sue competenze di architettura e design si siano trasformate in qualcosa di più sperimentale:

Il progetto "Confórmi" dei collages nasce dalla necessità di voler ridefinire e per certi versi archiviare i miei riferimenti visuali. Il metodo di lavoro su cui si basa la ricerca è quello “comparativo” e la nuova immagine nasce nel momento stesso in cui un'opera, d'arte o di architettura, me ne ricorda un’altra. La veste grafica è rigorosa e funzionale al cambiamento formale: un quadrato e una diagonale, nella loro configurazione sempre uguale, portano alla luce sia le similitudini sia le differenze.

La scelta del collage proprio per la sua semplicità è un punto di forza nell'arte di Davide Trabucco, che ci ricorda come questo mezzo espressivo si riconfermi efficace nel trasmettere arte:

Il collage è una tecnica che ultimamente è tornata in auge nel campo dell'architettura. Tra gli altri penso a Luca Galofaro, Beniamino Servino, Andreas Angelidakis, Carmelo Baglivo, Cherubino Gambardella Aristide Antonas. Ma è sempre stata utilizzata come mezzo sia espressivo che di studio anche nel passato, penso in particolare agli affascinanti lavori dei gruppi dell'architettura radicale quali Superstudio, Archizoom, Zziggurat. La volontà di lavorare con il collage è legata alla comparazione: accostare due immagini diventa tecnicamente semplice e di immediata comprensione.

Davide Trabucco parteciperà alla 15° Biennale di Architettura di Venezia tra il 26 maggio e il 31 maggio con un lavoro a "Unfolding Pavilion", un'esibizione che avrà luogo dentro Casa alle Zattere, un edificio della seconda metà del Novecento che si affaccia sul canale della Giudecca. Davide Tommaso Ferrando e Daniel Tudor Munteanu, i curatori, hanno selezionato alcuni progetti editoriali che utilizzano i social network, come Tumblr e Facebook per collezionare e diffondere immagini di architettura. In questi progetti il materiale pubblicato può essere originale, scansionato e manipolato con collage.

I mashup classico-contemporanei di Davide Trabucco, opere digitali di elaborazione fotografica, si realizzano proprio grazie a una delle più usuali tecniche artistiche nell’era contemporanea, quella del collage, in tutta la sua ‘semplicità creativa', dove tutto ciò che è figurativo torna ciclicamente a ispirare mescolandosi in nuove e originali composizioni.

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