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Proteste e scontri contro Trump, Presidente: “Media disonesti, ho condannato il razzismo”

Il Presidnete Usa si è scagliato contro i media accusati di fomentare odio nei suoi confronti per il caso di Charlottesville dove una donna è morta investita con l’auto da un suprematista bianco durante una manifestazione antirazzista.
A cura di Antonio Palma
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Alta tensione nella notte tra manifestanti antri Trump e polizia a Phoenix, nello stato dell'Arizona, dove era in corso un comizio del Presidente statunitense. Un nutrito gruppo di oppositori, infatti, lo ha duramente contestato attenendo per l’intera giornata il presidente fuori dal palazzetto dove ha tenuto il suo discorso, e arrivando infine a uno scontro con gli agenti in assetto antisommossa. Le proteste, che duravano già da diverse ore, sono degenerate al termine del discorso presidente Usa quando alcune delle migliaia di persone ha iniziato a lanciare bottigliette e altri oggetti verso le forze dell'ordine che sbarravano loro il passo. Gli agenti hanno risposto con gas e spray al peperoncino per disperdere la folla e fermare gli assalti, come ha spiegato il portavoce della polizia locale

Al centro della protesta i fatti di Charlottesville dove una donna è morta investita con l’auto da un suprematista bianco durante una manifestazione antirazzista. Proprio le polemiche politiche successive al tragico episodio sono state al centro anche del discorso di Donald Trump ai suoi sostenitori . Il Presidente Usa infatti si è scagliato nuovamente contro i giornali e i media in genere sostenendo di aver fin da subito condannato i gesti di razzismo ma di essere stato volutamente ignorato dai giornalisti.

"Ho condannato i neonazisti, i suprematisti bianchi e il KKK ma i media non lo hanno riportato", ha dichiarato infatti Trump  ripercorrendo poi una dopo l'altra le dichiarazioni rilasciate dopo Charlottesville. Il Presidente ha accusato i giornalisti di essere "disonesti " e di non aver riportato correttamente le sue reazioni scatenando e fomentando poi le polemiche e le accuse.

"Se volete scoprire la fonte delle divisioni nel nostro paese non dovete fare latro che guardare che ai media che danno fake news", ha aggiunto citando tra gli altri New York Times, Washington Post e Cnn che lo avevano attaccato perché nel suo primo discorso dopo gli scontri di Charlottesville aveva dichiarato che le responsabilità erano "da tutte le parti".  "I media possono attaccare me, ma pongo il limite quando attaccano voi", ha aggiunto riferendosi ai suoi sostenitori e invitando all’unità del Paese,

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