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Prostituzione gay nelle Marche: “Prendevamo 500 euro a prestazione”

Il racconto di un ragazzo di 19 anni partito dalla Campania per vivere con la fidanzata marchigiana. “Non trovando lavoro ho iniziato a prostituirmi”.
A cura di D. F.
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Un ragazzo di 19 anni di Jesi, in provincia di Ancona, ha raccontato di essere stato costretto a prostituirsi per far fronte alle crescenti difficoltà economiche: "Mi proposero di fare sesso per soldi. Mi davano appuntamento fuori di casa del cliente che poi pagava anche 500 euro per una prestazione sessuale. E circa 100 euro spettavano a me". Il ragazzo era partito dalla Campania in cerca di lavoro ma, non trovando niente, avrebbe deciso di tornare a casa. In stazione tuttavia avrebbe incontrato degli uomini e -parlando del più e del meno – sarebbero stati loro a proporgli un giro di prostituzione. Tra i clienti c'era anche un noto commerciante di Jesi che, ad agosto 2010, è finito nella rete di un ricatto. Quello che l'ha tenuto sotto scacco fino al gennaio 2011 quando il commerciante ha denunciato tutto.

Ha avuto inizio in questo modo un processo che vede imputati due jesini e due cittadini rom per estorsione. Ieri in tribunale è stata la volta della testimonianza di uno di quei ragazzi disposti a tutto: "Ero venuto nelle Marche – ha detto il giovane – a cercare lavoro perché la mia fidanzata di quell'epoca era di Cingoli. Prima di quel lavoro non avevo mai avuto rapporti omosessuali, come neppure rapporti a pagamento. Mi hanno proposto un lavoro e ho accettato facendo 4 o 5 incontri". Il giovane ha anche precisato di non essere mai stato indotto con la forza a prostituirsi.

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