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Prof arrestata in Australia, il fratello: “Ecco perché Elisa viaggiava con la cocaina”

Elisa Salatino, insegnante pugliese di 39 anni, è attualmente in carcere in Australia: l’hanno fermata all’aeroporto di Melbourne con 5 chili di droga nella valigia. Per il fratello, ha agito così perché minacciata e costretta da qualcuno.
A cura di Susanna Picone
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“Elisa sicuramente è stata minacciata e costretta”: ne è convinto Giuseppe Salatino, fratello della professoressa pugliese che nei giorni scorsi è stata sorpresa all'aeroporto di Melbourne, in Australia, con una valigia che conteneva cinque chili di cocaina. Elisa Salatino, 39 anni, è finita in carcere e il 22 maggio sarà processata: rischia anche l’ergastolo. Nei giorni scorsi in Puglia sono scattate le perquisizioni degli agenti che però non hanno trovato tracce di droga nell’appartamento di Bari, dove la donna vive. L’insegnante è incensurata e neppure il fratello e i genitori riescono a darsi una spiegazione su come sia diventata una trafficante di droga. Al quotidiano Repubblica il fratello ha raccontato di aver visto Elisa la domenica precedente a quella in cui è stata fermata: “Sembrava quella di sempre. Era preoccupata, certo, ma ho attribuito queste sue difficoltà alla fine del matrimonio: la sentenza era arrivata proprio in quei giorni”.

La famiglia non sapeva del viaggio in Australia – Giuseppe Salatino ha detto che non sapevano neppure che la professoressa dovesse andare in Australia: “Ai miei genitori aveva detto che sarebbe dovuta partire per Roma per un corso di aggiornamento”, ha raccontato l'uomo che ha detto anche di aver saputo dell’arresto dai media e di non aver ancora potuto parlare con la sorella in Australia. “Siamo in contatto con il Consolato. Io in questi giorni ho rinnovato il passaporto: partirò appena mi diranno che ho il permesso per incontrare Elisa”, ha detto ancora Giuseppe, consapevole che la sorella stava attraversando un momento difficile della sua vita ma convinto che qualcuno possa averla minacciata: “Magari le ha detto che avrebbe fatto male alla sua famiglia. È stata costretta, ne sono sicuro, non può essere diversamente”.

Proseguono le indagini – Dalle indagini è intanto emerso che Elisa avrebbe dovuto pagare entro il 14 febbraio, due giorni dopo l’arresto avvenuto in Australia, cinquemila euro per evitare lo sfratto: “Non ci ha mai parlato di questi problemi, perché altrimenti noi l'avremmo aiutata. Ha sempre avuto una famiglia su cui contare”, ha detto ancora il fratello. Sono già stati verificati gli spostamenti aerei dell’insegnante: è partita da Bari e ha fatto scalo a Roma, da dove si è poi imbarcata per Dubai e ha infine raggiunto l’Australia.

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