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Processo Yara, difesa: “Nei pc di Bossetti nessuna ricerca pedopornografica”

Udienza del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio a Bergamo. Secondo il consulente informatico della difesa di Bossetti nei due computer sequestrati al muratore “non c’è nessuna evidenza di ricerche che denotino un interesse particolare” nei confronti di ragazzine.
A cura di Susanna Picone
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Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio.
Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio.

Nuova udienza a Bergamo per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra Yara Gambirasio. Nell’udienza di oggi ha parlato davanti ai giudici Giovanni Bassetti, consulente informatico della difesa dell’imputato Massimo Giuseppe Bossetti. Consulente secondo il quale il muratore di Mapello accusato di aver ucciso Yara non avrebbe mai fatto ricerche pedopornografiche. Secondo il consulente, infatti, nei due computer sequestrati in casa dell’imputato “non c'è nessuna evidenza di ricerche che denotino un interesse particolare” nei confronti di ragazzine. I siti consultati dai due computer sono di argomento pornografico ma non pedopornografico e aderiscono tutti alla campagna contro la pedopornografia. Rispondendo alla domande del pubblico ministero il consulente ha detto che quella del 29 maggio 2014, riguardanti ragazze e a sfondo sessuale, è stata effettivamente una ricerca anche se non è possibile attribuirla a Bossetti. L'analisi dei computer appartenenti a Bossetti che avevano evidenziato ricerche riguardanti tredicenni era stata svolta dal Racis dei Carabinieri e dai consulenti della procura e il consulente della difesa ha inteso oggi “contestualizzarli”, partendo dal riconoscimento della corretta metodologia usata dagli investigatori.

I testimoni di Bossetti al processo per l’omicidio di Yara

Nel processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti vengono ascoltati oggi in aula una serie di testimoni citati dalla difesa. Persone che alla fine del 2010, quando la giovane Yara scomparve da Brembate Sopra, frequentavano la palestra frequentata dalla vittima. Alcuni dei testimoni hanno detto di non aver mai conosciuto la tredicenne, tutti di non avere mai visto Bossetti prima del suo arresto avvenuto il 16 giugno 2014. Tutti i testimoni, in gran parte si tratta di genitori di ragazzi che frequentavano la stessa palestra di Yara, hanno detto di non ricordare nulla di strano in quel pomeriggio del 26 novembre 2010, giorno della scomparsa della giovane.

Ultime notizie sull’omicidio di Yara e il processo a Bossetti

Gli avvocati di Massimo Bossetti nei giorni scorsi hanno prodotto una nuova lista testimoni ampiamente ridotta rispetto a quella depositata all’inizio del processo: da 711 a 160 nomi circa, che i legali del muratore di Mapello ritengono però “irrinunciabili”. Tra questi c’è anche il figlio quattordicenne di Bossetti. Nelle precedenti udienze del processo è stato ascoltato tra gli altri il custode della palestra frequentata da Yara e ancor prima è stato l’imputato Bossetti a prendere la parola per ribadire la sua innocenza e anche per contestare il dna trovato sugli indumenti di Yara Gambirasio.

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