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Processo Ruby, parla l’accusa: “Ad Arcore sistema prostitutivo per soddisfare Berlusconi”

La giovane marocchina ne era “parte integrante”, così come Nicole Minetti che svolgeva anche “l’attività di intermediatrice e agevolatrice dell’altrui prostituzione”. Lo ha detto il pm Antonio Sangermano nella requisitoria al processo che vede l’ex premier accusato di prostituzione minorile e concussione.
A cura di Biagio Chiariello
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E' "totalmente infondato che le cene di Arcore fossero normali cene contornate da qualche episodio di burlesque". Si trattava, in verità, di un "collaudato sistema prostitutivo" di cui Ruby Rubacuori era "parte integrante". In altre parole, un "mercimonio sessuale", in cui "non si può non sottolineare la macroscopica anomalia dell'imputato che ha iniziato a remunerare i testimoni a suo carico con 2500 euro mensili". E' questo uno degli snodi principali della requisitoria della pubblica accusa nel cosiddetto "processo Ruby" che vede come unico imputato Silvio Berlusconi accusato di prostituzione minorile e concussione per la vicenda della giovane marocchina. A parlare nell'aula del Tribunale di Milano è stato il pm Antonio Sangermano. Ilda Boccassini lo farà invece il prossimo 8 marzo quando saranno pronunciate anche le richieste di condanna nei confronti dell'ex premier.

Il "sistema Arcore" per la procura di Milano era "organizzato" da Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora (imputati in un altro processo a Milano per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile). Erano tre le fasi che scandivano le serate nelle residenze del Cavaliere, secondo la ricostruzione che il pubblico ministero ha dato nell'aula: "la cena, che talora vedeva già contatti di natura sessuale tra Berlusconi, Fede che era presente e intermediario, e le ragazze; il bunga bunga, che non è un'invenzione ma è stato così definito dalle ragazze, dove i momenti di natura sessuale diventavano più espliciti con spogliarelli e atti di natura erotica; la terza fase in cui alcune ospiti s'intrattenevano nella villa di Berlusconi, ottenendo un quid pluris economico, tanto da scatenare una competizione tra loro".

Il magistrato ha poi parlato del ruolo svolto da Nicole Minetti. Era "protagonista attiva delle serate di Arcore" e "svolgeva un ruolo particolarmente delicato nell'ambito del procedimento compiendo ella personalmente atti prostitutivi prendendo denaro da Berlusconi" e "svolgendo un ruolo fondamentale ovvero l'attività di intermediatrice e agevolatrice dell'altrui prostituzione". Riguardo a Ruby, ha invece sottolineato come fosse una delle preferite delle notti di Arcore "e come tale veniva retribuita in modo sproporzionato rispetto alle fedelissime che per questo si lamentavano". Sangermano lo ha detto, facendo riferimento ad una intercettazione del 18 ottobre 2010 in cui la Minetti e Marystell Polanco, commentando in compensi ricevuti per una serata, lamentavano che la giovane marocchina avesse ricevuto una ‘busta' con molto più denaro di loro e di altre fedelissime come Barbara Faggioli.

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