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Processo Isabella Noventa, difesa Freddy chiede assoluzione: “Morta per gioco erotico”

Secondo la difesa di Freddy Sorgato, per il quale il sostituto procuratore aveva chiesto l’ergastolo, non ci sarebbe stato alcun movente per l’omicidio di Isabella Noventa, morta durante un presunto gioco erotico.
A cura di Susanna Picone
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Freddy Sorgato, il camionista-ballerino a processo insieme alla sorella Debora e all’amica Manuela Cacco per l’omicidio di Isabella Noventa, secondo i suoi difensori va assolto “per non aver commesso il fatto e perché le prove sono incerte”. In subordine, i difensori Massimo Malipiero e Giuseppe Pavan chiedono la derubricazione dell’accusa di omicidio volontario premeditato in omicidio colposo come sempre sostenuto dall’uomo secondo cui Isabella è morta in un gioco erotico. La segretaria di Albignasego è scomparsa nel nulla la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 e secondo l’accusa ad averla uccisa e aver fatto sparire il suo cadavere sono stati, appunto, i fratelli Sorgato e la tabaccaia Manuela Cacco. Nelle precedenti udienze, al termine della sua requisitoria, il pm Giorgio Falcone aveva chiesto per i due fratelli la pena dell’ergastolo e sedici anni e otto mesi di carcere, con il riconoscimento della collaborazione, per Manuela Cacco.

La richiesta degli avvocati di Freddy Sorgato – I legali di Freddy sostengono invece che l’uomo non avrebbe avuto alcun movente per assassinare Isabella Noventa, con cui aveva avuto un turbolento trascorso amoroso, ribadendo la tesi sostenuta da Sorgato della morte accidentale sopraggiunta durante un gioco erotico finito in tragedia. Lui stesso ne aveva scritto in un memoriale consegnato durante la prima udienza del processo. “Ho cercato di soccorrerla, ma era inerme davanti a me. Fui assalito dal panico e dalla paura restai paralizzato… rappresentava una grave minaccia per la mia esistenza così mi disfai del corpo mettendolo in un sacco e gettandolo nel fiume”, così Freddy dal carcere. Inoltre secondo gli avvocati i movimenti delle macchine di Freddy e delle coimputate Debora Sorgato e Manuela Cacco sarebbero del tutto casuali così come le chiamate ai cellulari. I tre avrebbero insomma compiuto troppi errori per dire che era tutto organizzato e che avevano deciso di uccidere Isabella Noventa.

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