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Processo Concordia, pm: “Schettino non sincero, naufragio per fattore umano”

Fasi finali del processo per il naufragio della Costa Concordia: il pm di Grossetto Alessandro Leopizzi ha iniziato oggi la requisitoria contro l’unico imputato, l’ex comandante Francesco Schettino.
A cura di Susanna Picone
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Al via oggi a Grosseto la requisitoria dell'accusa al processo a Francesco Schettino per il naufragio della nave Costa Concordia. Il pm Alessandro Leopizzi ha ripercorso in aula la vicenda del disastro costato la vita a 32 persone sottolineando che “non è un mistero all'italiana come potrebbe essere stato Ustica, le circostanze sono chiare”. L’ex comandante della Concordia e unico imputato nel processo è arrivato in ritardo, circa un’ora dopo l’inizio dell’udienza. Più volte il pm ha etichettato l’imputato come un bugiardo, una persona non sicura. L’accusa ha parlato di menzogne, di malafede e di fandonie. Leopizzi ha ripreso parole di quello che fu il maestro dell’imputato, Mario Palombo. “Non era sincero – si legge nel testo della testimonianza di Palombo – Aveva una esuberanza che gli impediva di essere sincero. E questo mi ha sempre dato fastidio”. Secondo il pm, Schettino avrebbe mentito nel corso degli interrogatori, riguardo alla galleggiabilità della nave o alla preparazione dell’equipaggio. “La Concordia era una punta di diamante per la compagnia, non una bagnaruola – così Leopizzi – Quello che è successo solo per un errore umano”.

“Condotta di Schettino è inescusabile” – L’imputato – ha detto ancora il pm – “faceva parte di Costa Crociere, una compagnia che in quattro anni lo fece passare da comandante di petroliere a comandante di grandi navi da crociera”.  Il pm ha quindi evidenziato una serie di negligenze di cui viene accusato Schettino.  “Perché Schettino non resettò da sé il radar quando arrivò in plancia di comando dopo la cena? Perché Schettino non ci vede. Lo ha dichiarato lui stesso: ‘Non vedo bene il monitor in modalità notturna. Inoltre non ebbe nemmeno l’umiltà di chiedere che le modifiche alla rotta venissero poste sul radar dai suoi ufficiali sapendo che di notte ci vedeva male”, ha proseguito il pubblico ministero. “La condotta di Schettino è inescusabile, inenarrabile, prese un granchio cercando la sua nave sul monitor, senza vederci bene e buttando un’occhiata ‘fugace’, come dice lui”, e “credendo di essere un miglio indietro”, “non si ferma, fa un errore marchiano ai limiti dell’incredibile”, ha detto ancora. Al processo per il naufragio della Costa Concordia dovranno parlare tutti e tre i pm, aiutati dal supporto di video e slide proiettate nell’aula del teatro Moderno. La sentenza è attesa per febbraio.

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