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Processo ai cannibali: “Hanno mangiato e venduto carne umana”

Avrebbero ucciso almeno tre donne e ne avrebbero mangiato i resti, insieme ad una bambina di soli 5 anni, prima di venderli sotto forma di empanadas. Una vera e propria storia dell’orrore che arriva dal Brasile.
A cura di B. C.
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Attiravano ragazze offrendo loro un lavoro da babysitter, le uccidevano e ne mangiavano le carni, seguendo un rituale di magia nera, quindi ne tritavano i resti e li cucivano per farne empanadas di carne da vendere a bar e ristoranti nei dintorni per essere mangiate da altre persone. No, non è la trama di un B-movie horror, ma la ricostruzione di una serie di omicidi avvenuti alla periferia di Garanhus, una cittadina rurale nel nord est del Brasile. „Jorge Beltrao Negromonte da Silveira è finito sotto processo insieme alla moglie Isabel Cristina Pires e all’amante Bruna Cristina Oliveira da Silva per aver ucciso almeno tre donne di età compresa tra i 17 e i 31 anni, tutte adescate in casa con la scusa di una proposta di lavoro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime venivano ammazzate a bastonate in quello che il trio chiamava “processo di purificazione” e la loro carne veniva consumata dalla famiglia. Anche da una bambina di 5 anni, che sarebbe figlia proprio di Negromonte e di una delle sue vittime.

I tre sono stati incastrati quando la polizia ha rinvenuto nel retro della loro abitazione i resti di due donne, alcuni vestiti strappati e un baule sporco di sangue. Gli agenti hanno anche trovato un diario dell’uomo, dal titolo ‘Rivelazioni di uno schizofrenico’, nel quale si racconta di magia nera, torture e cannibalismo.  Durante il processo, Negromonte ha negato di essere pazzo e ha detto di essere pentito per quello che ha definito un “momento di debolezza. A decidere il futuro della famiglia della casa brasiliana degli orrori saranno ora i giudici. Ma è probabile che i tre non torneranno mai più in libertà.

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