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Principe, musicista e assassino: gli strumenti musicali di Carlo Gesualdo in mostra

Strumenti musicali e partiture appartenute al compositore e musicista Carlo Gesualdo in mostra nel Castello dove nel XVI secolo si rifugiò in seguito all’assassinio di sua moglie, Maria d’Avalos, e il suo amante Fabrizio Carafa.
A cura di Redazione Cultura
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La fama di Carlo Gesualdo, oltre ad essere legata alla sua attività di compositore e musicista, è dovuta in buona parte a quella di assassino che si guadagnò dopo aver ucciso la sua prima moglie, Maria d'Avalos e il suo amante Fabrizio Carafa. Una storia che si nasconde nelle pieghe tra XVI e XVII secolo, età in cui Gesualdo da Venosa, appartenente alla nobile famiglia napoletana dei Gesualdo, fu principe di Venosa, conte di Conza e signore di Gesualdo. Il suo nome eccelse nella musica polifonica, fu compositore di madrigali e di musica sacra, il che gli permise di guadagnarsi l'etichetta di uno dei principali innovatori del linguaggio musicale, ebbe un grande peso sulla scena musicale contemporanea.

La mostra al Castello di Gesualdo

Oggi, a distanza di secoli, su questa figura controversa e misteriosa arriva la mostra “Carlo Gesualdo. Gli strumenti musicali” a cura di Luigi Sisto, visibile nelle sale del Castello di Gesualdo in provincia di Avellino.  Si tratta della prima ricostruzione in assoluto degli strumenti musicali appartenuti al principe madrigalista: il progetto nasce dalla lettura dei documenti relativi ai beni presenti nel Castello di Gesualdo nel 1630.

Si tratta di un clavicembalo cromatico (con 19 tasti per ottava), strumento molto diffuso nella capitale del Regno, ma legato all’incontro di Carlo Gesualdo con Luzzasco Luzzaschi alla corte di Ferrara nel 1594, dell’arciliuto Piccinini-Eberle-Gesualdo realizzato alla bottega veneta di Eberle nel 1595, poi di una chitarra spagnola, di una chitarra italiana, in parte ripresa dall’esemplare del Kunsthistorisches Museum di Vienna, oltre a un raro organo da tavolo.

Gli strumenti musicali sono esposti nelle sale del Castello di Gesualdo insieme a partiture manoscritte dell'epoca in cui Gesualdo componeva la sua musica, oltre alla rara edizione in partitura dei libri di madrigali di Carlo Gesualdo del 1613, conservata presso la Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli.

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