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Primarie centrosinistra: stasera il confronto su Sky tra i #Fantastici5

L’atteso confronto televisivo per le primarie del centrosinistra di questa sera: ma quali carte proveranno a giocarsi Bersani, Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci?
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Dunque, ci siamo. Questa sera, negli studi di Sky (con tanto di imbarazzo e nervosismo in casa RAI), si terrà il tanto atteso confronto fra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra. Un dibattito condotto da Gianluca Semprini che vedrà di fronte gli aspiranti leader del centrosinistra alle politiche del 2013: Pierluigi Bersani, Laura Puppato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci e Nichi Vendola (in rigoroso ordine alfabetico, ci mancherebbe). L'attesa di queste ore è ovviamente concentrata sui temi del dibattito e sul modo in cui i vari candidati affronteranno quello che secondo molti potrebbe essere un bivio decisivo per il risultato finale della consultazione. Proviamo a vedere nel dettaglio in che modo ognuno dei cinque "arriverà negli studi di Sky".

Pierluigi Bersani – Il segretario in carica del Partito Democratico veste i panni del grande favorito della vigilia, ma è anche quello che arriva al confronto con le maggiori preoccupazioni. Dalla necessità di ottenere risposte chiare dal Governo su legge di stabilità e caos esodati (temi sui quali il PD si è esposto e non poco), alla grana "legge elettorale", che è e resterà il vero fattore decisivo per le politiche del 2013. Uno snodo che rischia di mandare all'aria le strategie democratiche e che certamente potrebbe compromettere in maniera irreversibile i rapporti con l'Unione di Centro (punto sul quale insisterà certamente Nichi Vendola). Il tutto senza contare le (scontate) critiche alla macchina organizzativa (quasi interamente caricata sulle spalle del segretario democratico), in particolar modo per quanto riguarda le regole, che a più di un commentatore sembrano forzate ed inique.

Laura Puppato – "Fino ad oggi non ho potuto godere di tantissimi spazi sui media nazionali, pochi rispetto a quelli accordati ad altri candidati. Perciò mi auguro che quest’occasione sia fruttuosa, che non si perda tempo in polemiche e sterili chiacchiericci". E' chiaro che il confronto televisivo acquista un valore enorme per un outsider, anche in relazione alla possibilità di distinguersi su qualche scelta di rilievo. Sulle politiche di genere e sul sostegno alle famiglie, ad esempio. E sempre cercando di tenersi fuori dal battibecco (preventivabile) su rendite di posizione post elettorali ed ambizioni personali.

Matteo Renzi – Il Sindaco di Firenze arriva al confronto con un enorme responsabilità: quella di rendere aperta fino in fondo la partita delle primarie. Per farlo, punterà ancora una volta sui temi del rinnovamento e della discontinuità, ma soprattutto cercherà di presentarsi come "l'altro", il candidato che non partecipa ai vecchi schemi della politica – partitica e che considera obsoleti i temi tradizionali: alleanze, piattaforma ideologica e rapporti di forza tanto per cominciare. Ovviamente resterà il bersaglio preferito, se non unico, degli altri partecipanti: un limite, ma anche una grande opportunità per catalizzare i consensi degli indecisi. Resta da capire se continuerà ad insistere sulla questione delle regole, con il rischio di scivolare su tecnicismi e formalismi che non interessano più di tanto i "non – militanti".

Bruno Tabacci – Il "Silver Surfer de ‘noantri" (ma come diavolo sarà venuto in mente a quelli della comunicazione del PD di presentare la serata in questo modo?) ha un compito tutto sommato semplice: parlare dei temi e della sua candidatura senza scendere sul campo minato delle polemiche e dei botta e risposta. Il tutto in un recinto apparentemente "tranquillo e poco affollato", come pure riconosce: "Penso che ci sia dentro questo schieramento potenziale un’area che fa riferimento ad un centro riformatore nel quale io mi colloco. Magari saranno anche titubanti ad andare a votare perché non c’è dubbio che c’è una struttura organizzativa, che viene dalla struttura dei vecchi comunisti che hanno riversato la loro macchina nel PD. Ma una volta superati questi problemi di natura psicologica, penso che la cosa abbia una sua logica e io ho cercato di interpretare questo". Quanto poi Tabacci raccoglierà alle urne, conta relativamente.

Nichi Vendola – Il Governatore della Puglia si presenta al dibattito nel momento migliore della sua campagna elettorale, con l'assoluzione piena in tribunale e alcune scelte estremamente sensate nel campo della comunicazione (con una campagna di grande impatto sui social media). Paradossalmente gode di un doppio vantaggio: essere fuori dalle stanze del potere centrale (dunque per nulla compromesso con l'appoggio, presente o futuro che sia, al Governo Monti) e al contempo potersi giocare da outsider totale la partita. Una condizione che fa sì che Vendola possa anche prospettare quel "dorato isolazionismo" che tanto piace ad una fascia di elettori di centrosinistra, dicendo senza troppi giri di parole quello che in tanti pensano: basta compromessi al ribasso con i centristi, basta sacrifici in nome della responsabilità di Governo, basta inciuci e mezze misure. Il problema semmai è come lo dirà: e quanto riuscirà a modificare il suo eloquio che, per quanto forbito, non è certamente l'ideale per un confronto all'americana.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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