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Presidente cinese bacchetta Trump e Kim Jong-un: “Evitare parole che alzano la tensione”

Il Presidente Cinese Xi Jinping interviene per mediare nella crisi tra USA e Corea del Nord.
A cura di Redazione
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È ormai una lotta a chi urla di più. Da una parte Donald Trump che per sfuggire alle pressioni sulla sua disastrosa politica interna tenta la carta internazionale; dall'altra un Kim Jong-un sempre più "spericolato" nelle sue manifestazioni di forza. A intervenire per "placare gli animi" è il Presidente Cinese Xi Jinping invitando tutte le parti in causa a "evitare retorica o azioni tali da peggiorare la situazione sulla penisola coreana".

La scelta del numero uno del partito comunista cinese è dettata dalla volontà di non scardinare i fragili equilibri nella penisola coreana. Non è un mistero che Xi Jinping non veda di buon occhio Kim Jong-un ma è altrettanto vero che non può permettersi la destituzione del leader dell'unico altro paese comunista presente nella regione. Un equilibrio fragile che invece Donald Trump è pronto a scardinare pur di recuperare terreno nei sondaggi che lo vedono in caduta libera.

Durante una telefonata tra il leader di Pechino e il Presidente USA è emerso l'interesse comune di denuclearizzare e pacificare la penisola coreana.

Prosegue la corsa agli armamenti della Corea del Nord

Da immagini satellitari diffuse dal sito specializzato "38 north" risulta che Pyongyang si preparerebbe a testare missili balistici lanciati da un sottomarino. Secondo gli analisti la Corea del Nord avrebbe sviluppato una versione più avanzata del proprio missile balistico mare-terra Pukguksong-1, già sperimentato con successo nell'agosto del 2016 e con una gittata di almeno 500 chilometri.
Kim Jong-un può, inoltre, contare su un esercito di tre milioni e mezzo di volontari pronti ad arruolarsi. Il giornale ufficiale del regime, il Rodong Sinmun, spiega come migliaia di giovani abbiano chiesto di entrare a far parte dell'Armata del Popolo dopo che il governo ha pubblicato una dichiarazione di condanna delle nuove sanzioni imposte dalle Nazioni Unite contro i test missilistici nordcoreani.

E il Giappone schiera i missili

In una situazione già di per sé incandescente anche il Giappone entra in campo schierando un sistema di difesa antimissilistico da utilizzare nel caso la Corea del Nord lanciasse quattro razzi balistici in direzione dell'isola di Guam. Il sistema Patriot Advanced Capability-3 (PAC-3), riferisce l'agenzia di stama Kyodo, è stato messo i piedi nelle prefetture di Shimane, Hiroshima, Kochi, e Ehime. La Marina nipponica ha piazzato un cacciatorpediniere nel mar del Giappone armato con tecnologie Aegis, fatte di intercettori e radar per rintracciare i vettori. "Farò di tutto, al meglio delle mie abilità, per proteggere la sicurezza e i beni del popolo nipponico", dice il premier giapponese Shinzo Abe.

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