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Preside ruba 200mila euro dalla scuola. Licenziato, ma poi reintegrato e risarcito

L’uomo ha sottratto quasi 200mila euro in 10 anni. Denunciato e licenziato, il giudice del lavoro ha ordinato il reintegro immediato e il pagamento degli stipendi arretrati.
A cura di D. F.
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Duecento mila euro: tanto aveva sottratto alle casse della scuola di cui era direttore amministrativo il 52enne Davide Gabrielli: aveva nascosto il denaro in un conto in Svizzera ma era stato scoperto e denunciato, quindi dopo essere stato licenziato in tronco aveva restituito il malloppo e patteggiato una pena di due anni. Malgrado ciò, tuttavia, Gabrielli ha fatto causa all'istituto comprensivo di Povegliano, accusato di ingiusto licenziamento. E paradossalmente ha vinto. Il giudice del lavoro ha infatti condannato l'istituto al reintegro dell'uomo e a versargli anche tutti gli stipendi arretrati, oltre al pagamento delle spese processuali. Secondo i giudici, infatti, la sentenza di primo grado non prevedeva l'interdizione dai pubblici uffici e la pubblica amministrazione non si era costituita parte civile nel processo. Così, malgrado sia stata appurata la sottrazione del denaro da parte del Preside, la scuola non aveva alcun diritto di licenziarlo.

La vicenda ha avuto inizio quando lo scorso anno un controllo contabile aveva rivelato le gravi sottrazioni di denaro dal 2002 al 2012. Gabrielli aveva sottratto 197mila euro dalla scuola a un conto corrente svizzero e per questo era stato tratto in arresto con l’accusa di peculato e licenziato dalla scuola. Il preside, assistito dagli avvocati Massimo Benozzati e Michele Perissinotto, aveva deciso di collaborare con gli inquirenti per poi decidere di impugnare il licenziamento. Il giudice del lavoro ha accolto il suo ricorso ed ha ordinato alla pubblica amministrazione il reintegro immediato del dirigente.

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