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Prenota un volo e muore: i parenti chiedono il rimborso, ma Easyjet lo nega e vende il posto

E’ successo in Inghilterra. Gli amici del ragazzo morto volevano spedire i soldi del biglietto in beneficenza, ma la compagnia non ha erogato il rimborso e per di più ha venduto il posto a sedere.
A cura di D. F.
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Si chiamava Ozan Yunus, aveva 28 anni, ed è morto di meningite pochi giorni prima di volare in Spagna, dove avrebbe dovuto partecipare a un addio al celibato. Per questo Daniel Pallace, uno dei suoi più cari amici, ha chiesto alla Easyjet un rimborso del biglietto aereo: avrebbe infatti voluto donare quel denaro in beneficenza. La compagnia, tuttavia, è apparsa ben poco compassionevole e anziché comprendere le ragioni del rimborso ha chiesto a Daniel il certificato di morte dell'amico. Ma non è tutto: Easyjet, infatti, non ha esitato a mettere in vendita il posto a sedere acquistato dal povero Ozan. Così, oltre a non rimborsare i soldi del biglietto, ha guadagnato il doppio del normale. "E' incredibile – ha detto l'amico – a me hanno chiesto di produrre un certificato di morte, ma non si sono fatti scrupoli a vendere il posto". Il giovane aveva acquistato il biglietto per 108,98 sterline: quei soldi, per amici e familiari, sarebbero dovuti andare a un'organizzazione che si occupa di ricerca scientifica. Sta di fatto che la richiesta della Easyjet è stata soddisfatta: la sorella del defunto ha inviato alla compagnia il certificato di morte. "Non è bastato neppure quello: ci è stato risposto che era necessaria una maggior documentazione. Ci hanno chiesto di dimostrare meglio che Ozan era morto".

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