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Premio Nobel per la Pace 2011 a 3 donne: Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawakkul Karman

Il Comitato norvegese le ha premiate per il loro impegno nella difesa dei diritti delle donne in Liberia e nello Yemen.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Comitato norvegese le ha premiate per il loro impegno nella difesa dei diritti delle donne in Liberia e nello Yemen

Il Nobel per la pace, quello più atteso, va a tre donne. Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia, Leymah Gbowee, attivista liberiana, e Tawakkul Karman, attivista yemenita, sono state indicate dal Comitato Norvegese come vincitrici dell'importantissimo riconoscimento per il loro ‘impegno e la loro dedizione nella difesa dei diritti delle donne in Liberia e per la Primavera Araba nello Yemen. Il Comitato, elencando le motivazioni che hanno portato a tale scelta, ha sottolineato l'impossibilità di "raggiungere la democrazia e una forma di pace duratura nel pianeta se le donne non possono ottenere le stesse opportunità degli uomini nell’influenzare lo sviluppo della società a tutti i suoi livelli".

Ellen Johnson Sirleaf ha 72 anni ed è la prima donna africana ad aver rivestito la carica di presidente. Qualche riserva su di lei potrebbe alimentarla l'appoggio che nel 1990 diede a  Charles Taylor e alla sua la cruenta ribellione contro il presidente Doe, anche se 7 anni dopo si candidò alle elezioni come avversaria proprio di Taylor. In precedenza, a seguito di una condanna a 10 anni di carcere sotto il regime di Doe e del conseguente espatrio negli Stati Uniti, guidò vari istituti di credito per poi approdare alla Banca Mondiale.

Leymah Gbowee ha 80 anni ed un'attivista liberiana di etnia Kpellè, sempre in prima fila contro le guerre civili che insanguinano il suo Paese. Tra le iniziative da lei proposte, la più famosa è senza dubbio lo "sciopero del sesso", un'originale protesta che le consentì di sedersi al tavolo con Taylor per trattare sulla pace.

Tawakkul Karman ha 32 anni.  Giornalista, attivista per i diritti umani, è diventata l'emblema della protesta femminista in Yemen. Ha fondato l'associazione "Giornaliste senza catene".

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