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Prelievi e versamenti: due consigli per evitare le sanzioni del fisco

Il portale di informazione legale “La legge per tutti” dà alcuni consigli per evitare il fisco, alla luce della norma antiriciclaggio, che impone un tetto massimo per l’utilizzo del contante.
A cura di Redazione
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Sull'utilizzo di denaro contante il portale "La legge per tutti" ha riportato in un articolo i modi per evitare le sanzioni del fisco. A partire dall'entrata in vigore della norma antiriciclaggio, che regola dal 1 gennaio 2016 l'uso di denaro liquido, è stato fissato a 3000 euro il tetto del contante con cui è possibile effettuare i pagamenti. Pensata come dispositivo di contrasto all'evasione, la norma prevede che per maneggiare somme superiori a 3mila euro bisogna utilizzare strumenti tracciabili, come bonifici bancari, assegni non trasferibili, bonifici postali, carta di credito o bancomat. Le sanzioni previste, dallo scorso 4 luglio, sono state innalzate: vanno da 3mila e 50mila euro, non più tra l'1 e il 40% dell'importo trasferito. Il portale di informazione ricorda però che oltre all'uso del cash la norma antiriciclaggio impone alcuni accorgimenti anche sui prelievi e sui versamenti.

Se infatti il versamento sul conto corrente è sempre illimitato, anche per somme superiori ai 3mila euro, il contribuente dovrà tenere nota della provenienza dei soldi, così da poter sempre giustificarli all'Agenzia delle Entrate, in caso di controlli. Per quanto riguarda invece i prelievi, come ricorda il portale di informazione legale, ogni contribuente può prendere soldi dal proprio conto senza limiti. Se il contribuente è anche un imprenditore però dovrà dimostrare il soggetto beneficiario dell'operazione, per somme superiori a mille euro giornalieri e a 5mila euro mensili.

Il portale consiglia, in caso di prelievi superiori a 3mila euro, di non utilizzare i soldi nell'acquisto di un unico bene o servizio, ma di differenziare l'impiego del denaro. Se si effettuano invece versamenti che non derivano da redditi dichiarati una buona prassi è quella di conservare traccia documentale della fonte del reddito, per dimostrarne la provenienza.

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