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Precipita con l’elicottero nella giungla, trovato vivo dopo 2 settimane

Il pilota militare indonesiano si era schiantato con l’elicottero in una zona remota del Borneo ma di lui si erano perse le tracce.
A cura di Antonio Palma
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Mai perdere la speranza nemmeno di fronte ad avversità che appaiono insormontabili. È una delle lezioni che si può imparare dalla storia di un pilota di elicotteri indonesiano, recuperato e portato in salvo dopo oltre due settimane nella giungla dove si era schiantato con il velivolo. Quando ormai anche lui stava perdendo la speranza di poter essere ritrovato dai soccorsi, un inatteso avvistamento infatti ha permesso di salvargli la vita. Dell'uomo, Yohannes Syahputra, si erano perse le tracce il 24 novembre scorso quando a bordo dell’elicottero Bell 412 si era schiantato insieme ad altri quattro militari in una zona remota del Borneo.

Dopo aver perso i contatti radio, la torre di controllo aveva fatto scattare l'allarme e nell'are aera scattata  subito un'operazione di soccorso che tre giorni dopo era riuscita a individuare la carcassa dell'elicottero vicino al confine con la parte malese dell’isola. Attorno al velivolo i corpi senza vita di tre militari che erano a bordo e un solo superstite ferito, mentre di Yohannes non sembravano esserci tracce.

Le ricerche per individuarlo sono proseguite per giorni ma senza esito, fino a quando è arrivata l'inattesa segnalazione. Un uomo si era riparato in una capanna nel mezzo della foresta, nei pressi di una piantagione di canna da zucchero. Era proprio Yohannes, piuttosto malridotto ma vivo. "Aveva segni di ferite sulle mani, sui fianchi e sulle gambe. Era debole perché non mangiava da giorni", ha spiegato un portavoce dell’esercito indonesiano.

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