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Prato: ucciso a bastonate in una tipografia

Un uomo è stato ucciso a bastonate all’interno di una tipografia: è accaduto a Prato, la vittima aveva 46 anni. Si pensa ad una rapina, e il titolare della fabbrica lo ricorda come un lavoratore modello.
A cura di Carmine Della Pia
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tipografia prato

Un uomo è stato trovato morto in una tipografia di Prato. Andrea Manzuoli, 46 anni, viveva in una roulotte parcheggiata nel piazzale antistante la fabbrica ‘Beusi', in via Onorio Vannucchi. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato questa mattina all'interno della tipografia presso cui lavorava da circa 4 anni, locale situato nel Macrolotto 2 della zona industriale di Prato. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'omicidio, si pensa che Manzuoli sia stato ucciso a bastonate e, in seguito, a coltellate. Poco lontano dalla tipografia, infatti, è stato ritrovato un manico di una scopa, presunta arma del delitto.

Lavoratore modello ucciso a bastonate

Il cadavere del 46enne è stato rinvenuto all'apertura della tipografia, ma sulla porta di ingresso non vi sarebbero segni di infrazione. Tra la roulotte in cui viveva e il locale commerciale nel quale prestava servizio da 4 anni è stata ritrovata la presunta arma del delitto, ovvero un manico di scopa. Gli investigatori lavorano su varie ipotesi: si pensa alla rapina, visto che due mesi fa era stato rubato un televisore dalla roulotte dove viveva l'uomo, o al delitto passionale, poichè Manzuoli aveva una relazione con una donna italiana da circa un mese.

Massimo Prioreschi, titolare della tipografia ‘Beusi', spiega che il suo dipendente non aveva mai subìto minacce, per cui non vi era alcun motivo di pensare ad una tragedia simile. La vittima viveva in una roulotte e aveva una figlia presso una casa famiglia della città. Il titolare ha ricordato così Andrea Manzuoli:

E' una persona che aveva sofferto e che aveva avuto molte difficoltà nella vita. L'ho conosciuto quattro anni fa quando è venuto a lavorare per me. Era un bravissimo lavoratore, non si risparmiava, ed era sempre l'ultimo ad uscire dalla fabbrica. Sapeva fare tutto, aggiustava ogni cosa".

Il pm di Prato, Eligio Paolini, e il medico legale sono presenti sul posto.

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