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Prato: marijuana coltivata dai cinesi nei capannoni poi venduta in Irlanda

L’erba veniva spedita in Irlanda con un corriere e garantiva agli asiatici lauti profitti.
A cura di D. F.
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I carabinieri di Prati, coadiuvati dai colleghi di Rovigo, Bologna e dalle forze di polizia irlandesi, hanno scoperto un florido mercato di marijuana: l'"erba", coltivata da cittadini cinesi in capannoni industriali situati in Toscana, Emilia e Veneto, veniva venduta all'estero, in Irlanda, dove veniva spedita tramite corriere in pacchi sottovuoto che consentivano di non diffondere l'odore della sostanza. Il traffico è stato tuttavia scoperto dai militari, che hanno tratto in arresto 8 asiatici, 3 dei quali residenti a Prato fermati in esecuzione di misura cautelare, altri 5 in flagranza, mentre si occupavano delle manutenzione delle serre. Un altro cinese è stato arrestato in Irlanda: aveva con sé 40 chili sostanza stupefacente.

L'intensa attività permetteva la produzione di circa un quintale di marijuana al mese pronta al consumo. L'operazione è stata chiamata "Green Economy" ed è nata da un maxi sequestro di marijuana effettuato nel 2014, quando durante un controllo i carabinieri scoprirono un capannone dedito alla coltivazione di "erba" a Prato. Da lì la produzione sarebbe stata successivamente spostata a Bologna e infine a Rovigo. I trafficanti spedivano la droga in Irlanda assicurandosi lauti guadagni.

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