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Pasqua, pranzo in casa per il 79%. La pastiera batte la colomba

E’ l’analisi di Coldiretti, che evidenzia come la spesa complessiva delle famiglie per il menù pasquale sia scesa sotto il miliardo di euro. Agnello presente su quasi tutte le tavole.
A cura di B. C.
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Pasqua a tavola per gli italiani quest'anno il 79% ha scelto il pranzo casalingo a casa propria o in quella di parenti e amici ma senza allontanarsi dalla propria città. E nonostante il calo dei consumi, non manca l'agnello, presente nel  41% delle case. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè sul rispetto delle tradizioni a tavola per la Pasqua 2014, secondo la quale la spesa complessiva delle famiglie per il menù di Pasqua è scesa sotto il miliardo di euro, anche per la stagnazione dei prezzi di vendita rispetto allo scorso anno provocata dalla crisi. Nel periodo pasquale, si legge nella ricerca, si acquista la "maggior parte del circa un chilo di carne di agnello a testa che in media è consumato in un anno", consentendo "la salvaguardia di questa tradizione che garantisce il futuro della pastorizia: in Italia è scomparso quasi un gregge di pecore su tre negli ultimi dieci anni".

Le festività pasquali rappresentano dunque l'occasione – sottolinea la Coldiretti – per recuperare i piatti storici della transumanza (in Abruzzo agnello cacio e ova, il molisano agnello sotto il coppo, nel Lazio l'abbacchio alla scottadito) con l'effetto di consentire la sopravvivenza di un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione a vantaggio della biodiversità del territorio".

Guardando ai prezzi, quelli degli allevatori restano sui livelli dello scorso anno: in media sui 4,5 euro al chilo, mentre al consumo i listini delle carni ovine e caprine a marzo sono scesi dello 0,3%. I prezzi, continua Coldiretti, si sono aggirati in media tra i 10 e i 15 euro al chilo.

Più gettonate del solito sono invece state quest'anno le uova utilizzate nei diversi piatti tipici regionali, come gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana. Anche la corallina, salame sottile a grana un po' grossa accompagnato dalla pizza al formaggio, mangiata con le uova a colazione in tutto il Lazio. Sempre a base di uova, in Romagna si consumano i passatelli. In Molise, l'insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori.

Per quanto concerne i dolci, l'intramontabile pastiera napoletano batte la colomba. Seguono la pizza di Pasqua e la treccia pasquale. Si tratta, spiega l'associazione, "di dolci dai sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali, come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano".

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