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Povertà e bambini, l’allarme di Save the Children: in Italia sono oltre un milione

Famiglie in ginocchio e città senza spazi per giocare e fare sport. Niente vacanze e nessun libro letto. L’allarme sulla qualità della vita dei più piccoli da ‘L’Atlante dell’infanzia 2014’ dell’organizzazione umanitaria.
A cura di Biagio Chiariello
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Vivere in Italia è difficile per molti bambini. Complice la crisi economica che costringe 1,4 milioni di loro a vivere in condizioni di povertà assoluta (cioè il 13,8%, con una crescita del 37% rispetto al 2012). A farne le spese è la qualità della vita, la loro formazione culturale, la crescita. E' l'allarmante realtà documentata da Save the Children restituita dal quinto Atlante dell’infanzia in questa Giornata mondiale dei diritti umani. Nello specifico viene analizzata la condizione dell'infanzia nell'ambito della campagna "Illuminiamo il Futuro" per il contrasto della povertà educativa. Secondo il dossier di Save the Children, inoltre, sono un milione e 300mila i bambini le cui famiglie segnalano situazioni di sovraffollamento, in un paese nel quale anno dopo anno cresce l'emergenza abitativa: nel 2013 sono 65mila i nuclei familiari (molti dei quali con bambini) ad aver ricevuto un'ingiunzione di sfratto per morosità incolpevole (+8,3% rispetto all'anno precedente). D'altra parte, come evidenziano i dati sui consumi, oltre il 68% delle famiglie è costretto a tagliare sugli alimenti o a comprare cibo di qualità inferiore.

No vacanze, no sport, no cultura

Inutile dire che in questa situazione le vacanze sono una realtà sconosciuta. Il 51,6% dei minorenni che vivono in famiglie non possono permettersi neppure una settimana di ferie l’anno. Anche l’habitat urbano presente non poche criticità. E soprattutto nelle periferie non offre le giuste opportunità. Così solo il 6,4% dei bambini gioca libero in strada, il 25% in cortile e meno del 40% nei giardini. “Il disagio di tante periferie è sotto gli occhi di tutti” commenta Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. “Luoghi deprivati di verde, spazi comuni, trasporti efficienti, scuole a tempo pieno e sempre più popolati da giovani coppie con bambini. Le periferie dei nostri giorni sono le nuove città dei bambini. Da qui dobbiamo cominciare se vogliamo riaprire spazi di futuro e opportunità per l’infanzia nel nostro paese”.

Le proposte al governo di Save The Children

E la povertà minorile tocca anche la sfera culturale. Secondo quanto emerge dal dossier di Save the Children, quasi 5 tra bambini e ragazzi su 10 non hanno mai letto un libro durante l'anno (3,2 milioni ovvero il 47,9% del gruppo di età 6-17 anni) non hanno letto un libro nel 2013, circa 4 milioni (60,8%) non hanno visitato una mostra o un museo e oltre 8 su 10 non hanno ascoltato un concerto (84,9%). Inoltre lo sport è il grande assente nei pomeriggi del 53,7% degli adolescenti (15-18 anni). "E' necessario e urgente varare un piano nazionale di contrasto della povertà minorile, che preveda tra l'altro l'estensione della cosiddetta nuova social card, ora sperimentata solo in poche città, a tutte le famiglie in povertà assoluta con minori, semplificando i criteri di accesso e rafforzando le misure di accompagnamento e valutazione". A chiederlo è Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

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