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Possiede 200 milioni e dichiara 4 euro: assolto dall’accusa di evasione fiscale

L’imprenditore Giovanni Montresor era accusato di una maxi evasione fiscale, ma per i giudici il fatto non sussiste.
A cura di Antonio Palma
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Assolto perché il fatto non sussiste, con questa motivazione il giudice ha assolto l'imprenditore Giovanni Montresor che era finito sotto processo con l'accusa di evasione fiscale perché nonostante fosse proprietario di industrie e capitali per oltre duecento milioni di euro, aveva dichiarato al fisco redditi per 4 euro nel 2009 e per 5 euro nel 2010. Per questa storia il 70enne imprenditore di Bussolengo era finito sulle pagine di tutti i quotidiani, locali e nazionali, ma si era sempre dichiarato sereno spiegando: "Finirà tutto in niente, andrà a finire come l’altra volta. Anche Tangentopoli per me era finita in niente, prosciolto da tutte le accuse". Effettivamente nel primo pomeriggio di mercoledì il giudice Giorgio Piziali gli ha dato ragione stabilendo che non vi è reato. Ora bisognerà attendere il deposito delle motivazioni che hanno spinto la Corte a questa sentenza che però sin da ora sicuramente farà discutere. Giovanni "lolo" Montresor in effetti rischiava una pena pesantissima per avere evaso decine di milioni di euro, secondo il calcolo delle Fiamme Gialle. Lo stesso pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti, che rappresentava l'accusa, nella sua requisitoria aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere oltre alla confisca di tutti i beni attualmente sotto sequestro.

La tesi della difesa di Montresor

Il Tribunale invece ha accolto la tesi difensiva che era basata su due punti essenziali. Per i suoi legali prima di tutto Montresor non era tenuto a compilare nella sua dichiarazione dei redditi il modulo destinato alla segnalazione del possesso di capitali all'estero perché questo obbligo è sorto solo con una legge del 2013 e quindi dopo i fatti contestati all'imprenditore. Come racconta il Corriere del Veneto, per i legali inoltre l'imprenditore era ricorso ad un "trust", un meccanismo "regolato dalle leggi estere e che consente a un soggetto di affidare a un altro soggetto la gestione di beni patrimoniali". In sostanza la difesa di Montresor ritiene che le tasse le abbiano sempre pagate le sue società a cui lui aveva affidato tutti i suoi averi e per questo non doveva dichiarare nulla.

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