Pordenone, madre e figlia uccise a colpi di accetta: fermato il loro socio

Nuovo duplice omicidio a Pordenone dove nella tarda serata di lunedì due donne di origine cinese, madre e figlia, sono state trovate morte nel loro appartamento in centro, in viale Marconi. Macabra la scena del ritrovamento dei due cadaveri. Madre e figlia, rispettivamente di 46 e 22 anni, infatti erano riverse in una pozza di sangue dopo essere state colpite più volte con dei fendenti con ogni probabilità inferti con un’accetta e un coltello. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni testimoni che avrebbero udito delle urla. Quando gli agenti sono entrati in casa la mattanza era già finita: una delle vittime era stesa a terra mentre la seconda era reclinata su una sedia. Per il duplice delitto i poliziotti della squadra mobile di Pordenone hanno subito fermato un uomo, anche lui di origine cinese, che dalle prime informazioni pare fosse parente e socio in affari delle due vittime. Madre e figlia infatti gestivano un bar in città che si trova poco distante dal luogo del delitto.

"L’uomo fermato è un cittadino cinese di circa 40 anni" ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Pordenone, Massimo Olivotto, aggiungendo: "È stato bloccato da due equipaggi della Squadra Volante, assieme ad alcuni mezzi dei Carabinieri, nelle immediate vicinanze dell’appartamento dov’è stato consumato l’efferato delitto". Al momento del fermo di polizia l'uomo era sporco di sangue e non ha dato spiegazioni del gesto che gli viene imputato. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la persona sospettata dell'efferato crimine era arrivato nel capoluogo friulano poco prima in treno, proveniente da Milano. In casa sarebbe poi scoppiata una lite culminata con l'efferato duplice omicidio. Subito dopo aver consumato il delitto, l'uomo è stato bloccato in strada dal genero con cui è nata una colluttazione che ha fatto scattare l'intervento della polizia. Gli agenti hanno subito notato gli abiti e le mani sporche di sangue e hanno capito che era stato compiuto un massacro.