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Pordenone: escluso da appalto perché dimentica carta d’identità, si suicida

L’uomo gestiva un locale comunale da dodici anni, ma era stato escluso da appalto per la nuova gestione per aver dimenticato la fotocopia della carta d’identità.
A cura di Antonio Palma
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Per un semplice intoppo, un cosiddetto vizio formale, cioè l'aver dimenticato di inserire nella busta la fotocopia della propria carta d'identità, aveva finito per escluderlo da una gara di appalto comunale a cui teneva moltissimo. A causa di quell'errore, per il quale non riusciva a darsi pace, Giovanni Scrizzi, un imprenditore di Pordenone, si è suicidato. L'uomo di 59 anni era scomparso da casa giovedì scorso e da allora anche le forze dell'ordine avevano iniziato le ricerche ma di lui si erano perse le tracce. Il suo corpo senza vita è stato trovato sabato nel tardo pomeriggio a Cordenons, in provincia di Pordenone, all'interno della sua auto parcheggiata sul greto del fiume Meduna. Come raccontano amici e parenti, quell'esclusione dall'appalto del Comune di Pordenone per la gestione del Caffè Letterario, un locale che lui dirigeva da ormai dodici anni, lo aveva colpito così nel profondo che sembrava un uomo distrutto.

Offerta nemmeno presa in considerazione

Ovviamente a pesare sull'estremo gesto dell'imprenditore 59enne la motivazione e le dinamiche dell'esclusione: l'aver dimenticato il suo documento di riconoscimento. Gli uffici municipali, non essendo stati rispettati i termini del bando, infatti lo hanno estromesso dalla graduatoria senza nemmeno poter prendere in considerazione l'offerta economica e culturale da lui presentata. Il locale di proprietà del Comune è da anni un punto di riferimento per le attività culturali di Pordenone.

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