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Pontinvrea (Savona), il comune Tax Free: non si pagano Imu, Tasi e Tari

Nel piccolo comune ligure il sindaco e gli altri amministratori si rifiutano di far pagare le tasse sulla prima casa.
A cura di D. F.
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Pontinvrea, 850 abitanti in provincia di Savona, dichiara "guerra" all'Italia. "Guerra fiscale", si intende: il sindaco Matteo Camiciottoli ha infatti rifiutato di far pagare ai suoi concittadini Imu, Tasi e Tari e per questo nel giro di qualche settimana arriverà il commissario prefettizio, anche perché il consiglio comunale ha disobbedito al decreto Delrio che impone ai piccoli centri di unirsi o associare le funzioni amministrative, dall’anagrafe alla ragioneria. "E’ un falso risparmio, l’obiettivo vero è creare Comuni di 15 mila abitanti che invece di essere amministrati da liste civiche finiranno sotto il “cappello” della politica. Piuttosto consorziamoci per offrire servizi meno cari, come mense o scuolabus" ha dichiarato il sindaco-ribelle che, per non farsi mancare niente, ha anche fatto causa a Presidenza del Consiglio e Ministero degli Interni per presunta "incostituzionalità"  dell'Imu sulla prima casa.

Il sindaco di Pontinvrea è stato eletto a maggio con il 97% dei consensi a capo di una lista civica: "Spaziamo da Rifondazione Comunista a Forza Italia: qui ognuno ha le sue idee, ma siamo gente che lavora per il proprio paese e basta". E in effetti, almeno a leggere i conti, il lavoro dell'amministrazione è stato perfetto: malgrado l'abolizione delle tasse sulla casa, infatti, su un bilancio di un milione di euro l'avanzo di amministrazione è di 45mila euro. Il segreto, spiega il primo cittadino, è nella virtuosità della raccolta dei rifiuti: "La raccolta differenziata qui a Pontinvrea, con il “porta a porta”, è passata dal 20 al 64 per cento. Così risparmiamo 30 mila euro all’anno e non abbiamo bisogno di chiedere altri soldi alla gente".

Pontinvrea "comune Tax Free", dunque, tanto che il sindaco si è messo in testa a un'"Armata" di colleghi contro le tasse. E' stata avviata una raccolta firme all'indirizzo ripartiamoinsieme@libero.it: "Tutte le adesioni raccolte saranno inviate a Napolitano, Renzi, ai presidenti delle due Camere e a tutti i capigruppo di partito. Non mi aspetto che a Roma ne tengano conto, ma almeno abbiano chiaro che i cittadini, vessati su un bene intoccabile come la propria casa, non possono continuare a essere spremuti a livelli insostenibili".

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