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Poliziotto salva la vita ad una bimba di 3 anni: “Non sono un supereroe, ma amo la medicina”

Giancarlo Pullano, agente della volante di Cosenza, con una laurea in medicina, si è imbattuto nella piccola in braccio al padre: aveva le convulsioni e rischiava di soffocare. Le ha praticato le manovre di primo soccorso che hanno permesso alla bimba di riprendere a respirare normalmente.
A cura di Biagio Chiariello
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Una bambina di appena tre anni in preda a forti convulsioni è stata salvata da un poliziotto a Cosenza. Giancarlo Pullano, con laurea in medicina, è riuscito ad effettuare le manovre necessarie per farla tornare a respirare normalmente durante il tragitto in ospedale. L’agente, insieme ad un collega, nella serata di ieri aveva appena terminato un intervento in città dopo una lite in famiglia, quando la sua attenzione è stata catturata dalle urla di un uomo che, in evidente stato di agitazione, era appena uscito da un portone con in braccio una bimba. Pullano si è reso conto immediatamente della gravità della situazione della piccolina, divenuta cianotica, e si è prodigato per effettuare le operazioni necessarie ad agevolarne la respirazione, anche e soprattutto grazie alla sua laurea in medicina.

La piccola è stata poi portata in ospedale. Durante il tragitto, l’agente ha continuato a praticare le manovre di primo soccorso. Giunta al pronto soccorso, la minore era già fuori pericolo. E’ comunque stata sottoposta a visita medica e, dopo le prime valutazione da parte dei sanitari, e stata ricoverata nel reparto di pediatria dell'ospedale di Cosenza. Deve la vita all'incontro "casuale" con l'ispettore Pullano.

"Non sono un supereroe, faccio solo il mio lavoro facendo coincidere due passioni: la medicina e l'essere poliziotto", ha spiegato l'ispettore della Polizia di Stato Giancarlo Pullano. "Terminato il lavoro sulla volante faccio il medico volontario con la Croce rossa italiana e lavoro sulle ambulanze – ha raccontato ai giornalisti – Tutti noi abbiamo competenze di primo soccorso, io ho solo in più la passione per la medicina". Ma non per questo ha lasciato il suo lavoro. "Lo amo – spiega – e non rinuncerei mai all'operatività. Adesso andrò a trovare la piccola appena possibile".

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