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Politiche 2013: ecco il codice di comportamento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle

Indennità massima di 5mila euro al mese (ma diritto alla diaria), divieto di partecipazione ai talk show, obbligo di farsi chiamare “Cittadini” e non “Onorevoli”. Ecco le Regole di Comportamento dei “5 Stelle”. Su tutto, però, svetta lo strapotere di Beppe Grillo.
A cura di Davide Falcioni
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Chiusura campagna elettorale Movimento 5 stelle

"I parlamentari dovranno rifiutare l’appellativo di ‘onorevole' e optare per il termine ‘cittadina' o ‘cittadino'". Questo è solo uno dei "comandamenti" che gli eletti del Movimento 5 stelle saranno tenuti a rispettare rigidamente da oggi in poi, ed è uno dei punti del "codice di comportamento" scritto qualche mese fa per regolare l'attività dei parlamentari "grillini". Il tutto, secondo il Movimento, all'insegna della più totale trasparenza: "I parlamentari – si legge – dovranno mantenere una relazione  con gli iscritti tramite  il recepimento delle loro proposte durante l’arco della legislatura. L’obiettivo principale dei parlamentari eletti è l’attuazione del Programma del M5S, in particolare per i principi della democrazia diretta come il referendum propositivo senza quorum,  l’obbligatorietà della discussione parlamentare con voto palese delle proposte di legge popolare e l’elezione diretta del parlamentare".

Il "Codice di Comportamento" di fatto tratta un po' tutti gli aspetti dell'attività degli eletti, chiarendo tra l'altro che "I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi", e sciogliendo almeno in teoria le ipotesi di alleanza con il Partito Democratico.  Rimane il secco No alla partecipazione ai talk show televisivi, mentre per la comunicazione lo strumento prediletto dovranno continuare ad essere il blog di Beppe Grillo e il sito ufficiale del Movimento. Per quanto riguarda l'attività parlamentare, inoltre, ci sarà una "Rotazione trimestrale dei capogruppo e portavoce Camera e Senato con persone sempre differenti, la scelta dei capogruppo sarà operata dai gruppi di Camera e Senato".

Un capitolo a parte merita la "trasparenza". Gli eletti saranno tenuti a  motivare e spiegare giornalmente, con un video pubblicato sul canale YouTube del MoVimento 5 Stelle, l'attività svolta e le decisioni assunte. Ognuno di loro inoltre dovrà rendicontare mensilmente ogni spesa (viaggi, vitto, alloggio, ecc. ecc.) sul sito del Movimento. Ma il punto più pruriginoso è quello riguardante il trattamento economico: "L’indennità parlamentare percepita – recita il codice di comportamento – dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo. Le persone eventuali di supporto ai parlamentari se previste per legge, per la loro attività non potranno superare un rimborso economico di 5 mila euro lordi mensili".

Una parte assai interessante è il "preambolo" al codice di comportamento, nel quale – testualmente – si spiega che il Movimento "vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi". Eppure è notizia di oggi che sarà Beppe Grillo, capo non eletto del Movimento, a incontrare Giorgio Napolitano durante le consultazioni. E sempre a Beppe Grillo (e non quindi di un organismo democraticamente eletto) spetterà il compito di scegliere "organizzazione, strumenti e di scelta dei membri" dei gruppi di Comunicazione di Camera e Senato. Una domanda ai sostenitori 5 Stelle: che si fa se Beppe Grillo sbaglia?

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