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Poletti: “I voucher vanno drasticamente limitati. Dovrebbero usarli le famiglie, non le aziende”

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha dichiarato di essere favorevole alla drastica limitazione dei voucher in ambito lavorativo. “Io penso che i voucher vadano modificati, drasticamente limitati e usati dalle famiglie per piccoli lavoretti e non dalle imprese che hanno i contratti di lavoro e devono usare quelli”.
A cura di Charlotte Matteini
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Foto Fabio Cimaglia / LaPresse13-05-2014 RomaPresentazione dell iniziativa Giovani al Lavoro. the youth guarantee in ItaliaNella foto Giuliano PolettiPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse13-05-2014 Rome (Italy)Presentation of The Youth Guarantee in ItalyIn the photo Giuliano Poletti

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti vuole intervenire sui voucher, i buoni lavoro erogati come corrispettivo per le cosiddette prestazioni occasionale che sin dalla loro istituzione sono al centro del dibattito mediatico e politico in quanto considerati una strumento di precarizzazione del lavoro, tanto da essere oggetto di un referendum abrogativo proposto dalla Cgil. "Io penso che i voucher vadano modificati, drasticamente limitati e usati dalle famiglie per piccoli lavoretti e non dalle imprese che hanno i contratti di lavoro e devono usare quelli", ha dichiarato Poletti durante una conferenza stampa relativa alle attività ispettive realizzate dal ministero del Lavoro, Inps e Inail nel 2016. "Le norme in vigore sui voucher sono state sistematicamente modificate e gli interventi che ne hanno eliminato i vincoli più significativi sono stati fatti dai governi Monti e Letta Al contrario noi non abbiamo fatto atti che ne ampliassero l'uso e anzi li abbiamo vietati negli appalti", ha proseguito Poletti.

Da quanto emerge dalla relazione del ministro del Lavoro, infatti, nelle oltre 191 mila aziende sparse sul territorio ispezionate da Ministero del Lavoro, Inps e Inail sono state riscontrate numerose irregolarità nel 63% dei casi, un dato in linea con quello dell'anno precedente. Dalla regolazione risulta che i lavoratori irregolari accertati sono oltre 186 mila, mentre i contributi e premi evasi ammontano a oltre un miliardo di euro. I controlli, ha spiegato il ministro Poletti, si sono concentrati in particolare nel contrasto al lavoro sommerso e hanno portato all'erogazione di oltre 43.000 sanzioni, con un incremento del 3,6% rispetto al 2015. Inoltre, ha specificato Poletti, per la prima volta poi, grazie alla nuova normativa, gli ispettori hanno potuto contrastare attivamente il caporalato, effettuando in agricoltura 8.042 ispezioni , riscontrando un tasso di irregolarità superiore al 51% (5.512 lavoratori irregolari di cui quasi 4 mila in nero)e adottando in totale 349 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale.

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