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Pm scrive “quanto era bello Garko” su Facebook: il procuratore le toglie l’inchiesta

Esclusione dall’inchiesta e procedimento disciplinare del Csm nei confronti del pm che indagava sull’esplosione nella villa in cui alloggiava l’attore e “valletto” di Sanremo.
A cura di Redazione
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È Repubblica a riportare una notizia che risale a qualche settimana fa: il Consiglio superiore della Magistratura ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del pubblico ministero della procura di Imperia incaricato di seguire il caso dell’esplosione nella villetta in cui alloggiava l’attore Gabriel Garko nei giorni della sua partecipazione al Festival di Sanremo. Il pubblico ministero si chiama Barbara Bresci e aveva partecipato ai sopralluoghi nel villino e stava seguendo gli sviluppi dell’indagine: ricordiamo che a causare l’esplosione, che ferì in modo lieve l’attore e presentatore, fu una fuga di gas sulle cui cause ancora non si è fatta piena chiarezza.

Il provvedimento disciplinare del Csm, che ha portato il procuratore capo di Imperia a togliere l’inchiesta al pm Bresci, sembra sia stato determinato da alcuni commenti del magistrato sul suo profilo Facebook, inerenti l'aspetto di Gabriel Garko. Scrive Marco Preve su Repubblica:

Il pm Bresci partecipò al sopralluogo nel villino e nei giorni successivi ebbe il compito di far luce sull'episodio. In quelle ore Garko era persona coinvolta (testimone/parte offesa) nell'indagine.

Questo non avrebbe però impedito a Barbara Bresci di parlare pubblicamente di lui sulla sua pagina Facebook. "Era bello? L'hai guardato anche per me?" chiede un'amica. E Bresci: "Eccome…". Un'altra: "ti sei rifatta gli occhi?" E di nuovo la risposta è positiva "Sì". Seguono altri scambi analoghi conclusi da un uomo: "Si calmi dottoressa….".

E ne avrebbe anche preso le difese con un appassionato intervento quando sui media si diffuse l'immancabile gossip sull'omosessualità – negata dall'interessato – di Garko.

Dei commenti del pm non c’è più traccia ora, ma il procuratore di Imperia ritenne che si trattasse di esternazioni “potenzialmente dannose per il prestigio dell'istituzione giudiziaria" e tolse l’inchiesta alla Pm, che fece ricorso e chiamò in causa il Csm. Che però decise di aprire un procedimento nei suoi confronti: ora servirà un processo per accertare se il pm abbia in effetti compiuto atti lesivi “al decoro della magistratura”. Insomma, la "passione" per Gabriel Garko potrebbe davvero costare cara al pm di Imperia…

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