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Pizzarotti sospeso dal M5S: “Da mesi chiedo chiarimenti, direttorio irresponsabile “

Il sindaco di Parma si difende con un video su Facebook: “Questo essere indagato è un atto dovuto a seguito di un esposto di un esponente del Partito democratico”. E poi ha aggiunto: “Abbiamo dato la massima disponibilità alla magistratura, andremo avanti serenamente”. Quindi pubblica i messaggi che avrebbe inviato a Di Maio e Fico per informali dell’avviso di garanzia: “Non mi hanno mai risposto”.
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A cura di Claudia Torrisi
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ORE 23.00 – Beppe Grillo ha replicato nuovamente a Federico Pizzarotti ribadendo la posizione del Movimento 5 Stelle: "Gentile Federico Pizzarotti, è evidente la particolare importanza della carica pubblica di sindaco di Parma da te ricoperta, ed è altrettanto incontrovertibile, in relazione alla tua notorietà acquisita anche a livello nazionale, che i tuoi comportamenti, soprattutto se riguardanti fatti commessi nell’esercizio delle funzioni di sindaco, incidono sull’immagine del MoVimento 5 Stelle, riflettendosi inevitabilmente sulla credibilità dell’azione politica del MoVimento, aspetto particolarmente delicato nell’imminenza delle prossime elezioni amministrative.
Pertanto, il fatto di aver sottaciuto persino al responsabile dei Comuni del M5S l’apertura a tuo carico di un procedimento penale per reati contro la pubblica amministrazione, la cui esistenza è stata improvvisamente scoperta da notizie di stampa, ed il fatto di esserti addirittura rifiutato di inviare allo staff, all’indirizzo di posta elettronica listeciviche@posta.beppegrillo.it, la copia dell’avviso di garanzia e della relativa documentazione, adducendo pretesti formalistici in una situazione in cui vi è la massima urgenza di chiarire anche pubblicamente se vi siano o meno seri indizi di irregolarità a tuo carico, integrano comportamenti radicalmente incompatibili con la tua permanenza all'interno del MoVimento 5 Stelle e con l'uso del simbolo del MoVimento 5 Stelle da parte tua, costituendo comportamenti in radicale contrasto con la linea politica di massima trasparenza perseguita dal MoVimento 5 Stelle, e quindi in grave contrasto con il dovere di tutti gli eletti sotto il simbolo del M5S di improntare il proprio comportamento ad una leale cooperazione con le iniziative essenziali promosse dal MoVimento 5 Stelle sia nell'ambito del blog che nelle sedi istituzionali, conformandosi ai principi essenziali della linea politica del MoVimento 5 Stelle. Tali comportamenti comportano di fatto un obbiettivo boicottaggio dell'azione politica del MoVimento 5 Stelle e sono suscettibili di minare in modo grave e sostanziale la credibilità del MoVimento, unico soggetto politico i cui esponenti, sino ad oggi, hanno reso pubbliche con immediatezza le eventuali contestazioni di natura penale ricevute, dichiarandosi disponibili alle immediate dimissioni in caso dagli atti di indagine fossero emersi dubbi di regolarità sul proprio corretto operato. Ciò risulta peraltro aggravato in relazione al notevole clamore mediatico suscitato dalla vicenda, ed ai danni all'immagine del MoVimento che ne potrebbero derivare, che rischierebbero di pregiudicare l’esito di talune competizioni elettorali amministrative di imminente celebrazione.
Per questi motivi vieni sospeso con effetto immediato dal MoVimento 5 Stelle.
Se pensi che questa decisione sia basata su informazioni non corrette puoi inviare le tue controdeduzioni entro dieci giorni a questa email.
Beppe Grillo".

ORE 19.35 – Pizzarotti si difende: "Ho provato a contattare Fico e Di Maio per mesi" – Subito dopo la conferenza stampa, il sindaco di Parma ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una serie di screenshot che testimonia i molti contatti suoi e di un’altra persona con Roberto Fico e Luigi Di Maio, che non avrebbero mai risposto ai messaggi mandati su Facebook e Whatsapp. Pizzarotti prova dunque a dare la sua versione sulla mancata comunicazione dell’avviso di garanzia.

UPDATE 15.20 – Pizzarotti sospeso dal M5S. “Federico Pizzarotti è sospeso dal MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle”: è quanto si legge sul blog dei 5 Stelle. “Nell'impossibilità di una valutazione approfondita e oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico”, si legge ancora nel post. “Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell'avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento”, prosegue il post sul blog delle Stelle. Al primo cittadino di Parma viene in pratica contestato di non aver inviato “alcun documento” relativo al suo avviso di garanzia.

La successiva reazione di Pizzarotti non si è fatta attendere. “Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?”, scrive il sindaco su Facebook allegando uno screenshot di una conversazione con il Movimento. "Ad una mail anonima non fornisco nessun documento", ha scritto il sindaco confermando che non ha intenzione di dimettersi. Anche in conferenza stampa il sindaco di Parma ha confermato la sua posizione attaccando la scelta di sospenderlo da parte del M5S dopo la notizia dell'inchiesta a suo carico.

"Secondo me questa è un scusa e la scusa se la potevano scegliere meglio" ha dichiarato infatti Pizzarotti assicurando di non volersi dimettere in alcun modo dal suo incarico. Il primo cittadino in particolare a fatto capire che i tempi adottati dal movimento sono sospetti . "Già era strana una email anonima ma un post pubblicato dopo 4 minuti dalla richiesta di documenti è assurdo" ha ricordato Pizzarotti, chiedendo: "Chi ha fatto il post? Il figlio di Casaleggio? Di Maio? Vogliamo governare un paese con l'anonimato? I regolamenti si rispettano lo faccio ogni giorno con correttezza ma questi ci devono essere".  "Non ci può essere l'interpretazione della norma a proprio interesse. Su Nogarin un tipo di atteggiamento opposto, a me neanche una telefonata dal direttorio o qualcuno che conta. Siamo diventati un partito solo online? Che si scrive mail e non ha rapporti? Mi dispiace molto" ha poi attaccato Pizzarotti accusando il direttorio e faceno i nomi dei responsabili.

"La responsabilità è di Di Maio. Il direttorio si è mostrato irresponsabile nella conduzione del movimento. È dovuto il rispetto delle persone. Non è un comportamento che si addice a quella che è la prima forza del paese. Spero ci siano delle scuse. Per mesi abbiamo chiesto a Fico un incontro. Tocca a loro chiedere scusa. Il confronto ci è stato negato" ha sottolineato il sindaco. "Noi abbiamo dato risposte a chi dovevamo darle e cioè alla magistratura fissando un appuntamento per chiarire la nostra posizione ", ha spiegato ancora il primo cittadino di Parma, aggiungendo: "Continueremo a governare per il bene della città". In generale secondo Pizzarotti se si vuole governare bisogna fare i conti anche con queste cose e cioè con chi denuncia. "Se siamo al governo cosa facciamo? Non possiamo dimettere ministri per ogni inchiesta o un premier ogni sei mesi perché chiunque può denunciare, per la difesa invece occorrono mesi", ha concluso il sindaco di Parma.

Pizzarotti si difende – "Non entrerò nella bagarre di chi è più onesto di chi o di chi è meno onesto di chi, ma semplicemente continuerò a lavorare con tranquillità e correttezza come sempre".  Così il sindaco del Movimento 5 stelle di Parma, Federico Pizzarotti, ha commentato in un video pubblicato sul suo profilo Facebook le accuse giunte ieri sulle prime pagine di tutti i giornali.

Il primo cittadino, infatti, risulta indagato per abuso d’ufficio insieme all’assessore alla Cultura, Laura Ferraris. I due avrebbero favorito la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e i progetti speciali.

"Sarebbe bello – ha detto Pizzarotti nel video – avere i titoloni e l’attenzione che abbiamo avuto per tutto il giorno anche quando raggiungiamo dei risultati". Per il primo cittadino di Parma "questo essere indagato è un atto dovuto a seguito di un esposto di un esponente del Partito democratico che forse non essendo mai riuscito ad avere una visione politica è passato agli esposti". Pizzarotti ha spiegato che lui e la sua giunta andranno "avanti con tranquillità": "Abbiamo dato la massima disponibilità alla magistratura, non vediamo l’ora di chiarire la situazione e andare avanti serenamente".

"Il Movimento 5 Stelle di Parma è con il sindaco Pizzarotti – si legge in una nota del M5s locale – che in questi anni ha sempre dimostrato di essere un’istituzione corretta e responsabile, al servizio della città e dei cittadini. Confidiamo totalmente nel lavoro della magistratura, chiamata a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile. Indagine nata – è bene ricordarlo – dopo gli esposti del Partito Democratico. Attorno alle nomine del Teatro Regio c’è chi ha pensato al bene del Teatro, che oggi ha risanato i suoi debiti e sta iniziando una stagione di rilancio, e chi, purtroppo, ha pensato invece alla caciara politica. Prendiamo atto anche di questo".

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