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Pisapia lancia un appello a Renzi: “Se non unirai la sinistra, sarà la fine”

L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia lavora affinché il centrosinistra italiano possa ricompattarsi. “Le elezioni francesi ci ricordano che la sinistra divisa va incontro a un solo destino: la sconfitta”.
A cura di Charlotte Matteini
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Qualche mese fa, proprio nei giorni in cui alcuni esponenti della minoranza dem si scindevano dal Partito Democratico per creare il nuovo movimento Art.1 – Mdp, Giuliano Pisapia lanciò un appello all'unità, per un centrosinistra di stampo progressista ad ampio respiro. Oggi l'ex sindaco di Milano torna sulla questione, questa volta però lanciando un appello a Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Partito Democratico e secondo i sondaggi in lizza per la vittoria. "Le elezioni francesi ci ricordano che la sinistra divisa va incontro a un solo destino: la sconfitta. Se le primarie lo confermeranno segretario del Pd, a Matteo Renzi resta meno di un mese per dare un segnale chiaro: cambiare la legge elettorale e costruire una coalizione. Altrimenti il centrosinistra andrà incontro a una sconfitta che definirei generazionale, perché ci vorrà appunto una generazione prima che si possa ricostruire la fiducia e la partecipazione del proprio elettorato", spiega Pisapia in un'intervista concessa a Repubblica. 

Come fa notare il cronista, però, Matteo Renzi non sembra intenzionato ad andare verso l'unità:"Gli indizi non sono favorevoli, ma credo ancora alla possibilità di una svolta. Sono favorevole al Mattarellum. Se però non ci sono i voti in Parlamento, può funzionare anche il sistema che il Pd ha proposto in commissione: collegi e premio di maggioranza moderato. Purché si chiarisca se il premio va alla lista o alla coalizione. Serve il secondo, se si vuole mettere in campo una alleanza larga di centrosinistra", prosegue l'ex sindaco di Milano.

Per quanto riguarda le primarie del Partito Democratico, che si svolgeranno il prossimo 30 aprile, Pisapia spiega di non essere iscritto al Pd e pertanto di essere solamente uno spettatore e di non sostenere attivamente alcun candidato: "Non sono iscritto al Pd, sono uno spettatore interessato perché, senza i dem, per l'Italia non c'è un futuro di centrosinistra. Spero che, chiunque sarà il nuovo segretario, non stravolga la storia di un partito che nel tempo è cambiato ma il cui elettorato non ha mai rinnegato il suo essere di sinistra".

"Ascoltando la domanda di unità che proviene dalla base. Esiste una sinistra ragionevole, un mondo che non ha paura della sfida di governo, e che insieme a voci civiche, ambientaliste e moderate al Pd dice: alleiamoci su un progetto per il Paese o sarà la fine. Ha sentito cosa ripete in queste ore Romano Prodi? Io confido che Renzi raccolga questo appello", sottolinea Giuliano Pisapia, appellandosi a Matteo Renzi, aggiungendo: "Altrimenti questo stesso mondo dovrà trarre le conseguenze e attrezzarsi a dare una rappresentanza autonoma alle proprie idee. Ma il rischio concreto è che, da questo quadro esploso, esca la peggiore sconfitta degli ultimi decenni".

Proseguendo, Giuliano Pisapia, parlando dell'unità del centrosinistra, puntualizza: "Non sono sceso in campo per questo né per fondare partitini del 3 per cento. Senza un'intesa anche con il Pd, si porrà presto il tema della leadership. Un passo alla volta". Secondo l'ex sindaco di Milano, la sinistra italiana ha perso appeal negli ultimi anni perché ha restituito l'immagine di una nomenclatura chiusa: "Per troppi anni gli elettori hanno visto le stesse facce scambiarsi ruoli all'interno del gruppo dirigente. È mancato un ricambio e la volontà di agevolarlo. Io, da sindaco, avevo in giunta ragazzi di 28 anni che spesso mi facevano riflettere sul valore di questioni che non avevo gli strumenti per capire".

Commentando l'ipotesi di un accordo di governo con il Movimento 5 Stelle, tentato da Pier Luigi Bersani nel 2013 e proposto varie volte nel corso delle ultime settimane dal candidato alla segreteria Pd Michele Emiliano, Pisapia sostiene che un accordo strutturale con il movimento fondato da Beppe Grillo non sia possibile, ma che "sui singoli temi, è possibile una proficua collaborazione. Quanto ad alcuni dei loro argomenti forti – dalla sobrietà alla lotta ai privilegi – la sinistra deve saperli recuperare perché è dimostrato che, quando succede, il M5S non tocca palla".

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