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Pisa: in manette due 20enni, avrebbero drogato e stuprato una coetanea

Prima avrebbero stordito una giovane versando nella sua vodka il Ghb, noto come la “droga dello stupro”, e poi l’avrebbero violentata entrambi: questa l’accusa che ha portato all’arresto di due ragazzi che avrebbero abusato di una coetanea in una villa nella zona di Pontedera.
A cura di Susanna Picone
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Due ragazzi di venti anni sono stati arrestati dalla polizia di Pontedera, in provincia di Pisa, con le accuse di aver prima drogato e poi violentato una coetanea. I due giovani, sarebbero figli di noti imprenditori, secondo l’accusa avrebbero drogato la loro vittima versando nella sua vodka il Ghb, noto come la “droga dello stupro”, e poi avrebbero entrambi abusato di lei. La violenza sessuale sarebbe avvenuta in una villa di Pontedera ai primi di luglio. L’arresto dei due ragazzi è arrivato dopo accurate indagini scaturite dalla denuncia per violenza sessuale della giovane. I due ventenni sono stati arrestati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Pisa su richiesta della questura di Pisa e del pubblico ministero titolare delle indagini.

La denuncia della presunta vittima

L'indagine ha avuto inizio nell'ambito del cosiddetto progetto “codice rosa”, attivato tra forze dell'ordine, servizi sanitari e servizi sociali al fine di tutelare i soggetti deboli da ogni forma di violenza, dopo che la donna si era rivolta al pronto soccorso lamentando una forte amnesia dopo aver trascorso alcune ore, la notte precedente, con una sua amica e due coetanei nella villa di uno di questi ultimi. In particolare la ragazza ha detto di essersi recata con quel gruppo in villa per fare un bagno notturno in piscina, di aver bevuto un po’ di vodka e una bibita analcolica portata dai due uomini e poi di essersi sentita male e di non ricordare più niente fino alla mattina successiva. L’amica le avrebbe poi detto che non si era opposta alle avances dei due uomini che avevano consumato con lei un rapporto sessuale.

La droga dello stupro nelle bevande

Gli investigatori, da quanto si apprende, non escludono neppure una serialità di comportamenti analoghi dei presunti aggressori. A farlo sospettare sono le “risultanze del materiale sequestrato” e i contatti che gli arrestati “hanno mantenuto tra loro e con altre persone attraverso i social network negli ultimi tempi, scambiandosi foto di altre giovani donne in contesti di tipo erotico” oltre al “contenuto di conversazioni in chat”. Per quanto riguarda il caso della presunta vittima di violenza agli inizi di luglio, l'uso del Ghb è stato evidenziato dai risultati delle indagini tossicologiche svolte sulle bottiglie usate durante la serata in villa.

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