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Pinotti: “Per combattere il terrorismo serve una difesa comune, sì a esercito europeo”

La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, sottolinea in un’intervista al Messaggero, l’importanza di costituire in tempi brevi una difesa comune europea. “Sentirsi al sicuro è un’esigenza dei cittadini”.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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"È necessario implementare in tempi rapidi una difesa comune come risposta al terrorismo". Queste le parole della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, che in un'intervista al Messaggero sottolinea la necessità di concretizzare quanto prima un clima di sicurezza comune attraverso una cooperazione tra i Paesi europei: "È il tempo del coraggio, non possiamo più essere timidi: la sicurezza è un'esigenza sentita dai cittadini europei che sanno che potranno essere tanto più protetti quanto più sapremo costruire sistemi di sicurezza e di difesa comuni".

Una constatazione, quella della ministra, che prende le mosse dalle ultime dichiarazione rilasciate dai leader europei al Consiglio europeo di Tallinn. Oltre alla necessità di una web tax per i grandi colossi come Google e Amazon e all'urgenza di un'accelerazione del lavoro collettivo per ridurre la pressione migratoria sul Mediterraneo, al vertice in Estonia i leader hanno insistito anche sull'importanza di istaurare una cooperazione nella difesa, riprendendo di fatto quanto già anticipato dal presidente francese durante il suo ultimo intervento alla Sorbona di Parigi.

Ma quello che la ministra chiede è una maggiore tempestività: "Bene accelerazione Macron e Schaeuble, ora i fatti". E ancora: "I processi di integrazione nel campo della difesa e della sicurezza non rispondono più soltanto a un importante ideale di costruzione dell'Europa, ma diventano impellente necessità per contrastare le minacce attuali. Serve una visione politica condivisa per la Difesa europea. Per questo ho accolto positivamente le parole del presidente francese Macron e del prossimo presidente del parlamento tedesco Schauble. Le ho accolte con la speranza che adesso alle parole seguano i fatti". 

Tra le ultime proposte fatte per una sicurezza comune quella di un esercito e un'intelligence comune a livello europeo che possa così cooperare con una difesa nazionale costituita da militari di diversi Paesi. Una coesione con cui la ministra Pinotti si dice essere d'accordo proprio per rispondere concretamente alla sfida del terrorismo che la ministra ribadisce essere un attacco "ai nostri valori comuni". Per affrontare la minaccia del terrorismo Pinotti ha ribadito l'importanza di un fondo comune per la difesa. "L'Italia ritiene che si possa premere sull'acceleratore, utilizzando finalmente le potenzialità offerte dallo strumento della cooperazione permanente strutturata e con l'avvio di progetti finanziati dal Fondo di difesa europea deliberato l'anno scorso".

Nell'intervista anche un accenno alla cooperazione industriale all'interno dell'Unione, un passo fondamentale, per la ministra, se si vuole veramente investire su un futuro di partecipazione. Un riferimento particolare all'accordo italo-francese nel settore navale: "Il dialogo intrapreso nel settore navale tra Italia e Francia dimostra che ciò è possibile e può essere fatto tenendo presente gli interessi di tutte le parti".

Infine il riferimento alla Libia e alla visita del generale Haftar a Roma. La ministra  ha sottolineato la necessità di dialogare con tutti nel tentativo di trovare una stabilizzazione della Libia. E quindi, nonostante il riconoscimento da parte dell'Italia della leadership del presidente Al Serraj, il nostro Paese è pronto a valutare tutte le possibili strade per la ricomposizione del quadro libico. "L’Italia ritiene che tutte le parti in causa debbano concorrere alla ricomposizione del quadro politico libico. Questa è la ragione per la quale il governo ha ricevuto nei giorni scorsi anche il generale Haftar. L’Italia vuole una Libia unita e pacifica ed è pronta a lavorare concretamente con tutti coloro i quali aderiscono sinceramente ad un percorso di stabilizzazione del Paese".

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