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“Pinocchio” secondo Babilonia Teatri: in scena alla Sala Assoli

Alla Sala Assoli fino a domenica 16 Babilonia Teatri presenta “Pinocchio”. Lo spettacolo vincitore del Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2013 mette in scena il racconto di uomini usciti dal coma ed è realizzato in collaborazione con l’associazione “Gli amici di Luca”, centro che da anni utilizza il teatro per aiutare il reinserimento di persone uscite dal coma.
A cura di Andrea Esposito
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Babilonia Teatri

Babilonia Teatri è una compagnia veronese diretta da Enrico Castellani e Valeria Raimondi che a partire dal 2005, anno della sua formazione, ha collezionato un’innumerevole quantità di premi oltre che un considerevole successo di pubblico.

Già finalisti al Premio Scenario Infanzia 2006 con “Panopticon Frankenstein”, poi vincitori del Premio Scenario 2007 e nomination Premi Ubu 2008 come novità italiana/ricerca drammaturgia per “Underwork”; Babilonia Teatri vince il Premio speciale Ubu nel 2009 “per la capacità di rinnovare la scena, mettendo alla prova la tenuta del linguaggio e facendo emergere gli aspetti più inquieti e imbarazzati del nostro stare nel mondo attraverso l’uso intelligente di nuovi codici visuali e linguistici”. Premio che verrà bissato nel 2011 con “The end” (finalista anche nella categoria “spettacolo dell’anno”) fino ad arrivare al Premio Hystrio alla Drammaturgia del 2012.

Per noi il teatro ha ancora senso di esistere se può ancora essere specchio della società in cui vive.
Della realtà in cui è immerso.
Del mondo che lo contamina e che lo genera.
Che ne è il fondamento.
La base .
La ragione.
Per noi non esiste teatro senza realtà”.

Fuori dal tracciato classico della messa in scena, i Babilonia hanno adottato una formula che consiste nell’intrecciare pop e sperimentazione, utilizzando gli stereotipi del contemporaneo come arma per ribellarsi all’imbarbarimento dei costumi e della società: in altre parole, quello dei Babilonia si configura come un teatro di “resistenza”, una scrittura "contro". Attraverso una recitazione inespressiva e statica, i loro spettacoli puntano tutta l’attenzione sui testi, pronunciati a mo di rap, o mantra, in cui intrecciano italiano e dialetto veneto.

Il loro penultimo spettacolo, che ha debuttato più di un anno fa al Teatro Storchi di Modena e ha ricevuto il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2013, s’intitola “Pinocchio” non tanto per raccontare l’avventura del famigerato personaggio collodiano quanto per portare in scena la “condizione pinocchiesca” di chi esce da una identità per prenderne un’altra passando per quella soglia che le divide. Lo spettacolo, infatti, è un racconto di vite tornate a vivere, di uomini usciti dal coma con una disperata vitalità: Paolo Facchini, Riccardo Sielli e Luigi Ferrarini sono tre ragazzi della compagnia “Gli Amici di Luca”, centro che da anni utilizza il teatro per aiutare a ridare una relazione e una socialità a persone uscite dal coma, molto spesso in seguito a incidenti stradali.

“Volevamo fare Pinocchio, ma poi le storie di Paolo, Riccardo e Luigi hanno avuto la meglio e la vicenda collodiana è rimasta sullo sfondo”, così Enrico Castellani spiega come il progetto dopo una prima fase sia esploso diventano qualcos’altro. In scena oltre a Paolo, Riccardo e Luigi, anche Luca Scotton, storico collaboratore dei Babilonia, nei panni di un Pinocchio grassoccio e con un nasone di carta, il quale silente se ne sta in disparte mentre i tre rispondono alle domande che Castellani gli pone dalla consolle.

Ogni risposta dei tre Pinocchio riporta una condizione del coma alternativamente come tuffo da un pontile nell’inconsistenza dell’aria, automobile da cartone animato vuota o spiraglio da cui filtra una luce flebile cui è faticoso avvicinarsi, se non dopo aver superato molti ostacoli. Come nel precedente “The end” il gioco dei Babilonia si muove su di un filo, sempre in bilico tra convenzione e provocazione: una messa a nudo, senza filtri, di realtà che, come in questo caso, lasciano commossi e turbati.

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