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Pino Maniaci indagato per estorsione. Lui replica: “La vendetta della procura è arrivata”

A riportare la notizia è il quotidiano Repubblica: il direttore di Telejato è sospettato di aver estorto favori e compensi a due sindaci. Maniaci è stato più volte ascoltato e intercettato dai carabinieri.
A cura di Susanna Picone
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Pino Maniaci, giornalista e direttore di Telejato di Partinico (Palermo), avrebbe chiesto e ottenuto “contributi” e posti di lavoro in cambio di una linea morbida della sua televisione nei confronti di alcuni sindaci siciliani. Per questo, come racconta il quotidiano Repubblica, è indagato. La procura di Palermo ipotizza per Maniaci, che da anni combatte contro la mafia e il malaffare, il reato di estorsione. Maniaci sarebbe stato più volte ascoltato e intercettato dai carabinieri nell'ambito di altre indagini: il giornalista avrebbe ottenuto favori per non “colpire” due amministratori comunali, i sindaci di Partinico e Borgetto. Dalle conversazioni intercettate sarebbero emersi altri elementi a carico del direttore di Telejato che avrebbe ottenuto dai sindaci finanziamenti sotto forma di pubblicità per la sua emittente. I due sindaci, interrogati da carabinieri e magistrati, avrebbero fatto delle ammissioni. Gli inquirenti avrebbero espresso qualche dubbio anche a proposito di uno degli ultimi atti intimidatori che Pino Maniaci avrebbe subito nel 2014, quando i suoi cani furono avvelenati e impiccati. Per gli investigatori non si tratterebbe di una intimidazione mafiosa, bensì di una vendetta per una vicenda privata.

La replica di Pino Maniaci

Da parte sua Pino Maniaci rispedisce le accuse al mittente: “La vendetta della procura è arrivata. Non mi è arrivato alcun avviso di garanzia e sono certo che tutto ciò non porterà ad alcun rinvio a giudizio. Ma intanto mi hanno infangato”, ha detto il giornalista a PalermoToday. “Sapevamo di questa inchiesta, nata prima dello scandalo Saguto e che parte da alcune intercettazioni ben precise. Una – ha detto ancora al quotidiano – è quella fra l’ex prefetto di Palermo Silvana Cannizzo e la stessa Saguto, che a domanda rispose: ‘Ha le ore contate’. Penso possa entrarci anche la denuncia per stalking di Cappellano Seminara, che aveva l’obiettivo di farmi mettere sotto controllo il telefono. Il piano era ed è quello di bloccarmi per impedirmi di fare il mio lavoro. Chiederemo con il mio avvocato di essere sentiti, perché siamo sicuri che quello che dicono i magistrati sulle ammissioni è totalmente falso. Qualcuno non vuole che nostra inchiesta su incarichi Ctu e sezione Fallimentare continui. Ma noi andiamo avanti”.

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