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Picchiato perché gay dai bulli, denuncia tutto alla polizia: “Mi hanno ignorato”

“E’ una cosa da ragazzi, sono affari vostri” questo si sarebbe sentito rispondere un 18enne della provincia di Pisa dagli agenti dopo aver denunciato un’aggressione, l’ennesima, da parte di alcuni coetanei solo perché gay.
A cura di Biagio Chiariello
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 Daniel Santucci ha 18 anni e vive a San Romano, nella provincia pisana. Nel corso della sua giovane vita ha conosciuto le umiliazioni, la vergogna, l’emarginazione e soprattutto le percosse. Solo perché è omosessuale. Lunedì, l’ennesima aggressione: il giovane viene preso a calci, pugni e insulti nei pressi della stazione ferroviaria locale. Nulla di nuovo, purtroppo per Daniel. Lui però decide di denunciare tutto alla polizia: “Sono stato vittima di omofobia, mi hanno picchiato in gruppo”. La risposta che si sente dare però dagli agenti è sconcertante. “Eh ragazzo, sono affari tra voi giovani, noi non c'entriamo niente". E così il 18enne decide di rendere pubblica la sua storia, tramite le pagine de Il Tirreno. “Sono amareggiato e per questo ho deciso di rendere pubblico quanto mi è accaduto lunedì pomeriggio” dice.

Mi riservo qualsiasi valutazione sul fatto – ha detto il questore Alberto Francini – dopo avere svolto gli accertamenti necessari che certamente faremo per fare chiarezza e se saranno confermate queste accuse saranno presi provvedimenti nei confronti dell'operatore”.

L'episodio ‘incriminato', secondo quanto riferito da Daniel, sarebbe avvenuto intorno alle 16 alla stazione del piccolo centro del Pisano: “Mi hanno avvicinato 5-6 giovani più grandi di me – ricorda – che conosco di vista perché già altre volte mi hanno preso di mira solo perché vivo alla luce del sole la mia omosessualità. Mi hanno colpito con calci e pugni e dopo, scosso e spaventato, ho chiesto aiuto al 113 ma mi hanno risposto che ‘sono affari tra giovani, noi non c'entriamo niente'. Confesso che ora ho un po' paura”. E davvero amareggiato Daniel quando dice: “A volte ho l’impressione che non sarà facile liberarsi di questa storia. Alcuni di loro non sentono ragioni, non vogliono accettarmi per quello che sono e continuano a prendersela con me con aggressioni verbali e fisiche solo perché sono gay”.

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