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Piacenza, cadavere di un uomo legato e chiuso in sacco di nero trovato nel fiume Trebbia

La scoperta è stata fatta da una donna, che stava portando a spasso il proprio cane lungo la riva del fiume e ha notato alcuni sacchi neri, di quelli solitamente impiegati per gettare la spazzatura, dallo strano aspetto. Avvicinandosi si è accorta che contenevano il corpo di una persona senza vita.
A cura di C. T.
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Questo pomeriggio, intorno alle 17 e 30, è stato rinvenuto un cadavere sul greto del fiume Trebbia, sotto il ponte di Tuna, vicino a Rivalta di Gazzola, in provincia di Piacenza. La scoperta è stata fatta da una donna, che stava portando a spasso il proprio cane lungo la riva del fiume e ha notato alcuni sacchi neri, di quelli solitamente impiegati per gettare la spazzatura, dallo strano aspetto. Avvicinandosi si è accorta che contenevano il corpo di una persona senza vita.

Dopo i primi rilievi, i carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza e quelli di Rivergaro che indagano sul caso hanno ricostruito che si tratta del cadavere di un uomo, che presentava mani e piedi legati – nonostante, stando a quanto ricostruito – non si tratti di incaprettamento.

La vittima aveva ancora addosso i vestiti, ed era stata avvolta dentro due o tre sacchi neri, di quelli utilizzati per contenere l'immondizia. Quasi certamente è stato gettato già avvolto nei sacchi neri dal ponte stradale. Stando allo stato di decomposizione del corpo – che rende difficile stabilire la nazionalità della vittima – la morte potrebbe risalire a circa quattro giorni fa.

"Possiamo dire ancora poco secondo i primi rilievi ipotizziamo che l’uomo sia morto altrove e gettato in un secondo tempo dal ponte. Ci sentiamo di escludere che il decesso sia avvenuto nel punto in cui è stato trovato il corpo, è più facile pensare che qualcuno si sia fermato con l’auto lungo il ponte e abbia gettato la vittima avvolta in un sacco", ha affermato il comandante provinciale Corrado Scattaretico.

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