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Pescara, giovane inseguito e ingiuriato perché omosessuale. Arcigay: “Per Questura non c’è reato”

Aveva baciato il suo compagno e poi si era diretto verso casa in bici. Poco dopo è stato inseguito da un’auto che più volte lo ha superato e atteso lungo il tragitto. Il giovane ha telefonato senza successo al 113, dopodiché si è recato da Carabinieri e Questura.
A cura di Redazione
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Tanta paura e delusione per un giovane che a Pescara è stato inseguito in auto e offeso per il suo orientamento sessuale. La vittima aveva baciato il suo compagno giovedì sera, sul lungomare della città abruzzese. Quando si è diretto verso casa in bici, intorno alle 22, un'auto ha cominciato a seguirlo. A bordo c'erano due ragazzi, che lungo il tragitto hanno rivolto pesanti improperi contro il giovane in bici. Più volte l'hanno superato, fermandosi davanti a lui per aspettarlo. Un inseguimento che è andato avanti anche a costo di imboccare strade in controsenso. La vittima, impaurita, ha allungato il suo percorso per non mostrare il proprio domicilio agli inseguitori.

Come riportato in una nota di Arcigay Pescara, a nulla sono valse le richieste di aiuto al 113 e alla Questura. La vittima ha provato a telefonare al numero di emergenza della Polizia, senza ricevere risposta per dieci minuti. Quindi il giovane ha provato a telefonare alla Questura, che ha suggerito di ricontattare il 113. Quando il giovane ha cercato di richiamare l'attenzione di una gazzella della Polizia, gli inseguitori sono scomparsi nonostante gli agenti a bordo non abbiano fermato la vettura.

Intorno alle 23 il giovane, non tallonato più dai due violenti ma ancora spaventato, si è recato di persona in Questura e poi dai Carabinieri per sporgere denuncia. Anche questo tentativo di allertare le Forze dell'ordine si è rivelato improduttivo, poiché, secondo funzionari e militari, non vi sarebbe stato alcun reato. Osservazione che ha portato l'Arcigay a chiedere un parere tecnico all'Avv. Andrea Cerrone, secondo cui si configura il reato di violenza privata e, soprattutto "non spetta a loro [Questura e Forze dell'ordine, NdR] giudicare la presenza o meno di un reato in un episodio di violenza e ingiuria".

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