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Perugia, spara alla moglie poi chiama 112: “Ho fatto una cosa grave, venite”

Francesco Rosi ha ucciso la moglie, Raffaella Presta, con un colpo di fucile nella loro casa di Perugia. Dalle testimonianze di amiche e colleghe della donna emerge una storia di violenze e gelosia.
A cura di C. T.
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Foto LaPresse - Roberto Settonce 25/11/2015 Perugia ( Italia) Cronaca - Omicidio Raffaella Presta a Perugia Quartiere Bellocchio Perugia Nella foto:L'ingresso della vilal dove viveva la coppia Photo LaPresse - Roberto Settonce 25th November 2015 Perugia (Italy) Murder Raffaella Presta In the pic: house of murder

"Ho fatto una cosa grave a mia moglie, venite". Con queste parole Francesco Rosi ha chiamato ieri pomeriggio i carabinieri, dopo aver ucciso con due colpi di fucile da caccia a doppia canna la moglie Raffaella Presta, avvocato di 43 anni, nella loro casa nei pressi della stazione Fontivegge di Perugia. L'omicidio è avvenuto proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L'operatore del numero di emergenza dei carabinieri ha capito la situazione e ha trattenuto Rosi al telefono. L'uomo ha poi ammesso di avere ucciso la moglie. Probabilmente, quando sono arrivati i militari, Rosi era ancora al telefono.

I vicini hanno sentito gli spari e dato l'allarme poco prima delle quattro del pomeriggio. Sul posto  sono arrivati i carabinieri e il 118, che ha provato a rianimare Raffaella, ma non c'è stato nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione il delitto sarebbe avvenuto in corridoio, al termine di una lite. "Sembrerebbe che al termine della lite Francesco Rosi abbia esploso i colpi di fucile in direzione della moglie. Francesco è reo confesso e al momento è in stato di fermo. Staimo ricostruendo le vite di entrambi i coniugi e il movente più accreditato è quello della gelosia", ha dichiarato il colonnello Cosimo Fiore.

Rosi – difeso dall'avvocato Luca Maori – ha deciso di non rispondere a nessuna domanda nell'interrogatorio al quale è stato sottoposto in procura nella tarda serata di ieri.

Dalle testimonianze di amiche e conoscenti di Raffaella emerge che la donna era stata già vittima di violenza in passato da parte del compagno, che mai però aveva denunciato. A giugno, le percosse le avevano provocato la rottura di un timpano. Una collega di Raffaella, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato di averla vista da tempo molto tesa. Soprattutto dopo l'episodio più grave, quello dello scorso giugno. Raffaella aveva preferito non sporgere denuncia e, anzi, aveva comunicato alle amiche che non sarebbe più andata a lavorare. "Mio marito non vuole che io lavori", aveva confessato.

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