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Pisapia non si ferma: presto un gruppo parlamentare con transfughi di Sel

In Parlamento le manovre dell’ex sindaco di Milano che lavora alla costituzione di un nuovo soggetto a sinistra (“Campo Progressista”) alleato al PD di Renzi potrebbe portare alla costituzione di un nuovo gruppo parlamentare che svuoterebbe Sinistra Italiana provocando uno smottamento a sinistra.
A cura di Redazione
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Le telefonate sono partite e ci sarebbero già le prime adesioni: il "Campo Progressista" ipotizzato da Giuliano Pisapia solo qualche settimana fa in un'intervista a Repubblica è un progetto molto più avanzato di quello che si credeva. Da Milano tiene le fila dei contatti Maurizio Baruffi, ex capo di gabinetto di Pisapia durante il suo mandato da sindaco e da sempre braccio organizzativo di tutto ciò che di "arancione" si muove in Lombardia. Chi credeva che la proposta di Pisapia di costruire un nuovo soggetto politico a sinistra ("pronto a una leale alleanza con Renzi") fosse solo agli inizi si sbaglia: l'idea è quella di costituire già in questa legislatura un gruppo parlamentare e la "campagna acquisti" è già iniziata.

Tutto comincia con l'intervista che l'ex sindaco di Milano decide di rilasciare a Repubblica lo scorso 7 dicembre. Pisapia ammette di lavorare per riunire "tutta quella parte della sinistra che ritiene che il Partito Democratico non possa che essere suo alleato, e voglia collaborare lealmente in un'ottica di centrosinistra assumendosi le sue responsabilità" dandosi come obiettivo quello di "parlare ai tanti disillusi che non sono più andati a votare, o hanno votato turandosi il naso".

La proposta di Pisapia fu accolta da pareri contrastanti: ci fu chi come Zedda (dato per certo come elemento della futura formazione politica) reagì positivamente dichiarando "è importante che Giuliano abbia deciso di spendersi in prima persona” e lo stesso Gennaro Migliore (ex Sel ora PD) che sottolineò come fosse un bene “se la sinistra che ha votato sì, lavora a un progetto di governo che si propone di cambiare il paese” e, dall'altra parte, chi fu molto critico a partire da Nichi Vendola, Arturo Scotto (“non si può ricostruire il centrosinistra con il killer Matteo Renzi che lo ha distrutto spargendo macerie”), Pippo Civati ("una sinistra astratta che funziona da soccorso arancio a Renzi") fino a Nicola Fratoianni (coordinatore di SEL) che accusò Pisapia di volere essere "la stampella a sinistra di Renzi".

Ed è proprio Fratoianni che si ritrova in queste ore nella situazione più difficile: sciolta ormai SEL (di cui Fratoianni era coordinatore nazionale) il passaggio a Sinistra Italiana (il nuovo soggetto politico in SEL avrebbe dovuto confluire) ha già evidenziato la spaccatura tra chi ritene necessario mantenere autonomia e indipendenza rispetto al Partito Democratico e chi invece considera il rapporto con il PD un elemento naturale e imprescindibile. La discesa in campo di Pisapia potrebbe portare a un'accelerazione della spaccatura: sarebbero in molti (tra i parlamentari di Sinistra Italiana) ad avere già dato la propria disponibilità per confluire nel nuovo gruppo parlamentare che vorrebbe l'ex sindaco di Milano e anche all'interno del PD e della maggioranza ci sarebbero parlamentari interessati a percorrere una nuova strada più "coperti" a sinistra. Una cosa è certa: il "Campo Progressista" potrebbe avere prestissimo ripercussioni e cambiare gli scenari.

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