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Per Napolitano “la tragedia del terrorismo non si ripeterà” (VIDEO)

Il Capo dello Stato, in occasione della Giornata della Memoria per le vittime del terrorismo, ha parlato dell’agguato di Genova e di uno Stato che in ogni caso “non si lascia intimidire”. La Cancellieri sulla gambizzazione del dirigente Ansaldo: “Tre le piste da seguire”.
A cura di Susanna Picone
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Il Capo dello Stato, in occasione della Giornata della Memoria per le vittime del terrorismo, ha parlato dell’agguato di Genova e di uno Stato che in ogni caso “non si lascia intimidire”. La Cancellieri sulla gambizzazione del dirigente Ansaldo: “Tre le piste da seguire”.

Non usa mezzi termini il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, oggi a Roma, nel giorno dell’anniversario della morte di Aldo Moro per commemorare tutte le vittime del terrorismo, quando parla del recente agguato di Genova ai danni del dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Per il Presidente Napolitano “non c’è tensione che possa giustificare il terrorismo”, atti come quelli di Genova vanno condannati, mai giustificati. Parole decise uscite dalla bocca di un Napolitano commosso di fronte al ricordo delle vittime del terrorismo: “Non ci sono ragioni di dissenso politico e tensione sociale che possano giustificare ribellismo, illegalismi, forme di ricorso alla forza destinate a sfociare in atti di terrorismo”.

Lo Stato non si farà intimidire – Napolitano parla di tragedie, di atti che oggi non possono più intimidire lo Stato, definisce quanti vogliano percorrere la strada del terrorismo “dei perdenti” che non devono illudersi di poter intimidire lo Stato e i cittadini. Un riferimento dovuto anche ad alcuni processi di terrorismo, come quello di piazza della Loggia a Brescia, rimasti impuniti col pensiero del Presidente che va alle vittime della strage e alle loro famiglie.

Tre piste da seguire per l’agguato ad Adinolfi – Intanto, mentre Napolitano etichetta il terrorismo parlando di “una prova superata”, il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nell’informativa urgente alla Camera sull’attentato di Genova, ha affermato che sono tre le piste seguite per far luce sui fatti, quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella “commerciale”, legata agli interessi dell’azienda nell’Est europeo. Al vaglio degli inquirenti, inoltre, c’è anche un documento apparso sul network indipendente “Indymedia” a firma GAP (Gruppi Armati Proletari) nel quale si attacca il governo Monti e si solidarizza con chi ha gambizzato Adinolfi. Gli esperti escludono che possa trattarsi della rivendicazione dell’attentato ma ritengono piuttosto il documento un attestato di solidarietà con chi ha sparato.

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