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Per Lezzi (M5s) il Pil cresce grazie al caldo

Secondo l’onorevole Barbara Lezzi, il Pil italiano sarebbe cresciuto grazie al caldo afoso che ha investito l’Italia nel mese di giugno: “Quello che ha fatto marciare la produzione industriale sono i numeri di giugno, perché a giugno si è consumata molta più energia perché ha fatto molto più caldo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel corso della mattinata, l'Istat ha diffuso i dati relativi alla stima preliminare del Pil, dati che confermano un crescita dell'economia italiana. La stima Istat è stata prontamente commentata dall'ex presidente del Consiglio ed attuale segretario del Pd, Matteo Renzi, che su Facebook ha scritto: "Oggi i dati ISTAT dicono che la strategia di questi anni produce risultati. Flessibilità, non austerity. Giù le tasse a ceto medio e imprese che investono. Scommettere sulla crescita, non sul declino. I risultati arrivano, il tempo è davvero galantuomo". L'analisi di Renzi, però, sembra non essere piaciuta all'onorevole Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle, la quale ha voluto replicare con un video live sempre su Facebook. Secondo la Lezzi, il Pil sarebbe cresciuto per il caldo. Proprio così, grazie al caldo. "Quello che ha fatto marciare la produzione industriale sono i numeri di giugno, perché a giugno si è consumata molta più energia perché ha fatto molto più caldo. E allora i consumi per i climatizzatori, per la catena del freddo, per l’aria condizionata delle macchine hanno fatto aumentare, esplodere la produzione industriale. A giugno 2017, rispetto all’anno precedente, il consumo di energia è aumentato del 9,8%. Per una questione di emergenza e di vera necessità", ha spiegato l'onorevole Lezzi.

Se è vero che il consumo di energia è aumentato nel mese di giugno, è anche vero che la Lezzi nel suo video non evidenzia correttamente buona parte dell'analisi Istat, ovvero quella riguardante la produzione industriale, che nel mese di giugno 2017  ha registrato una netta crescita in alcuni specifici comparti, come quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,1%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+10,8%). In calo, stando ai dati Istat, solo il settore dell’industria del legno, della carta e stampa (-1,1%).

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