Per l’ultimo Angelus del Papa allarme rosso sul rischio attentati: mobilitati gli 007
L'ultimo Angelus del Papa, secondo i vertici dell'intelligence e del ministero degli interni, è seriamente a rischio attentati. Per questo domenica a Roma, tra i fedeli, ci saranno agenti travestiti da preti, microspie, una massiccia disposizione di telecamere e tiratori scelti sui tetti che si affacciano su Piazza San Pietro. I responsabili della sicurezza vaticana e i servizi segreti italiani hanno passato in rassegna gli obiettivi sensibili e presi in considerazione tutti gli scenari, anche quelli più improbabili e drammatici. "L’attenzione è alta – dice uno 007 a Il Messaggero – anche se non c’è nessun segnale che possa fare pensare ad un attentato, ma il nostro lavoro è anche quello di prevedere un evento che non ha quasi nessuna possibilità di verificarsi: un kamikaze imbottito di esplosivo che forza la porta di Sant’Anna, o una bomba che esplode tra la folla di piazza San Pietro".
Per questo le misure prese saranno massicce: saranno oltre 600 i carabinieri e poliziotti, in divisa o in borghese, e decine gli agenti della Digos che filmeranno ogni cosa. Triplicati i metal detector, che controlleranno borse e zaini agli ingressi di San Pietro, i rilevatori saranno anche mobili, poliziotti e carabinieri li useranno nella piazza. Dalla Questura sono stati predisposti anche i punti di ricarica per le batterie dei metal detector. In campo gli artificieri, che già da domani bonificheranno San Pietro, la piazza è stata divisa in settori, e la zona intorno al Vaticano. E sono previste oltre cento scorte per l'arrivo di capi di stato, ambasciatori e personalità da tutto il mondo.