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Pensioni, Renzi: “Non temiamo ricorsi, chi li fa vuole arricchire gli avvocati”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ospite di Rtl 102.5, è tornato sul tema pensioni: “Sono molto tranquillo, noi abbiamo fatto una legge sui rimborsi che è perfettamente rispondente alla sentenza della Corte”. Sulla scuola: “Blocco scrutini sarebbe errore clamoroso”.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo la lunga intervista a Porta a Porta, è intervenuto questa mattina a Rtl 102.5 tornando a parlare, tra le altre cose, del tema pensioni. “Non abbiamo paura dei ricorsi – ha detto Renzi – a noi interessa che corre l’Italia”. “Credo che i ricorsi – ha spiegato il premier – serviranno solo a dare soldi agli avvocati. Chi dice fate ricorso perché vincerete o è in campagna elettorale come Grillo o ha un amico avvocato. Io sono molto tranquillo su questa sentenza, noi abbiamo fatto una legge sui rimborsi che è perfettamente rispondente alla sentenza della Corte”. Renzi ha anche detto che ci sono due miliardi che torneranno nelle tasche dei cittadini e dei pensionati e che, dunque, “tutto il resto è fuffa”. “Chi pensava – ha continuato il premier a Rtl 102.5 riferendosi ancora all’operazione dell’esecutivo sul tema pensioni – che la sentenza sarebbe stata una buccia di banana per il governo ha fatto male i calcoli. Mi dispiace Beppe, ritenta: sarai più fortunato”.

Renzi sulla riforma della scuola: “Blocco scrutini sarebbe errore clamoroso” – Renzi ha parlato anche di altri temi nel corso del suo intervento, compresa la riforma della scuola oggi al voto finale e il Jobs Act. “I sindacati quando al governo c’era la Fornero, lo sciopero non l’hanno fatto. Lo fanno contro la scuola che assume e contro il Jobs Act che porta posti di lavoro. Ce lo ricordiamo Landini, vero? Io la prossima settimana vado a Melfi per vedere in faccia i nuovi assunti”. In merito allo stralcio del 5 x mille il premier ha detto che ne riparleranno nella legge di stabilità: “È la prova – ha spiegato – che sulla scuola non vogliamo imporre la nostra linea o le nostre idee. La scuola è il futuro dell’Italia, per i prossimi venti anni occorre investire sul capitale umano, e la scuola è una chiave”. E a proposito dell’eventuale blocco degli scrutini, il premier ha parlato di un errore clamoroso: “Se vorranno farlo hanno tutto il diritto di farlo, ma sarebbe un errore clamoroso perché va contro i ragazzi e le famiglie. Il punto è: possiamo dire che l’Italia è di tutti e non solo dei sindacati? Sì, possiamo dirlo”.

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