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Pensioni, Renzi chiede flessibilità all’Inps: “Dia possibilità di scegliere”

Il premier a Porta a Porta ammette di aver “fatto errori ma l’Italia si è rimessa in moto. All’Inps chiedo di liberare dalla Fornero quella parte di popolazione che accettando una piccola riduzione può andare in pensione con un po’ più di flessibilità”. Sulla strage dei migranti nel Mediterraneo, “recupereremo barcone”, dice.
A cura di Biagio Chiariello
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Matteo Renzi continua a parlare di pensioni dopo il decreto varato ieri in Consiglio dei ministri. Lo fa a Porta a Porta su Rai Uno spiegando più nel dettaglio il decreto che permetterà di erogare i rimborsi ai pensionati con un assegno Inps sotto i 3200 euro lordi. "L'impegno del governo è chiaro: liberiamo dalla Fornero quella parte di popolazione che accettando una piccola riduzione può andare in pensione con un po' più di flessibilità. L'Inps deve dare a tutti la libertà di scelta" dice il premier da Bruno Vespa. Quindi punta il dito contro la Consulta che “avrebbe imposto al governo di ripagare 18 miliardi di euro ma i cittadini sanno che non ha senso spendere 18 miliardi per dare i rimborsi anche a chi sta abbastanza bene o bene". E quindi elogia il suo “buon governo” capace di risolver “il problema nel giro di 15 giorni”. In questo modo “è stata recuperata la credibilità in Europa", dice. Renzi ha già spiegato che grazie al ‘tesoretto' recuperato in Def, pari a 2 miliardi e 180 milioni, sarà possibile rimborsare 3,7 milioni di pensionati. "Io sento il bisogno – dice ancora Renzi – di restituire un sacco di soldi a chi ha la minima, non a chi prende 5mila euro".  E poi aggiunge: “Nella legge di stabilità stiamo studiando un meccanismo non per cancellare la Fornero ma per dare della libertà in più se accetti di prendere un po’ meno, quei 30 euro: liberiamo dalla Fornero quella parte di popolazione italiana che, accettando una piccola riduzione, può andare in pensione con un pochino in più di flessibilità”.

Altra importante questione discussa a Porta a Porta è quella sul tema dell’immigrazione. Renzi richiamando Francia e Spagna a prendersi le proprie responsabilità. "L'Ue per la prima volta ha affermato che il problema non è solo italiano, i Paesi hanno accettato di mandare le navi ma devono accettare il principio delle quote. Non è che mandano navi e poi li lasciano a Pozzallo", ha ribadito. Il premier poi annuncia che il barcone affondato con la strage di un mese fa sarà recuperato. “Voglio che tutto il mondo veda quello che è successo. E' inaccettabile che qualcuno continui a dire occhio non vede cuore non duole" dice. "Lì ci sono 500-600 cadaveri. Abbiamo mandato un robot della Marina che ha fatto vedere scene raccapriccianti. Noi andremo in fondo al mare a recuperare quel barcone. Costerà 15-20 milioni che spero paghi l'Ue, altrimenti li paga l'Italia. E' giusto che tutto il mondo veda quello che è successo", ha concluso.

Altro argomento di rilievo è la scuola. Parla degli attacchi ricevuti dopo la riforma: “Dobbiamo avere rispetto per mia moglie e per i suoi studenti. Ho un padre che si è preso un avviso di garanzia uscendone pulito, una moglie che è sotto i riflettori da mesi. Penso che dovremmo avere più rispetto. Se si vuole parlare male di me va bene ma bisogna lasciare fuori il resto” ha criticato. Ma anche specificato: “Io non posso pretendere di imporre la mia volontà, questa non è la legge elettorale”. Entrando nel merito Renzi del testo ha specificato che i contributi alla scuole paritarie rimangono: “Se c’è una scuola delle suorine – ha aggiunto – che fa un servizio pubblico, questa scuola non la facciamo chiudere. L’importante è che in quella scuola non ci sia un insegnamento contrario ai valori dello Stato. Una parte delle scuole private sono dei diplomifici. Quelli che non ce la fanno, vanno, pagano e passano. Questo meccanismo non può funzionare. Bisogna che tutte le scuole italiane sappiano che la parola magica è qualità”.

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