95 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pensioni, la quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di persone

La quattordicesima sarà estesa anche a ai pensionati che hanno redditi personali fino mille euro al mese. Il Ministro Poletti ai sindacati: “Interventi per 6 miliardi in 3 anni”
A cura di Antonio Palma
95 CONDIVISIONI
Immagine

Importanti novità in vista sul fronte delle pensioni, come comunicato dai sindacati al termine dell'incontro previsto oggi al ministero del Lavoro, il governo è intenzionato ad estendere la  quattordicesima ad una platea di 3,3milioni di persone vale a dire a tutti quei pensionati con redditi complessivi personali fino mille euro al mese. Una novità importante sul fronte della riforma della previdenza visto che si tratta di quasi 1,2 milioni in più di persone rispetto alla attuale platea di beneficiari e sicuramente in un numero nettamente maggiore di quello di cui si era parlato nei giorni scorsi.

La quattordicesima fino ad ora è riconosciuta ai pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili ma ora dovrebbe essere estesa a chi ha redditi 2 volte il trattamento minimo. Per coloro, che hanno già il beneficio l'importo sarà aumentato, ma non è ancora stato definito il rialzo in base agli scaglioni di contributi versati.  Come confermato dallo stesso ministro del lavoro Giuliano Poletti, per l'intero pacchetto di misure sulla previdenza in cantiere il governo conta di stanziare 6 miliardi di euro nei prossimi tre anni.   Si tratta di risorse superiori a quelle filtrate nelle ultime settimane ma inferiori alle richieste dei sindacati, che chiedevano due miliardi e mezzo all’anno.

"Contiamo di destinare sei miliardi di euro in tre anni a disposizione per gli interventi sulla previdenza e per gli obiettivi che vogliamo condividere in maniera più larga possibile" ha dichiarato infatti il Ministro ai sindacati, aggiungendo: "Il governo lavora per trovare la massima condivisione possibile".  Sulle pensioni "le misure ci saranno e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles. Ovviamente non saranno multimilionarie, ci saranno con la logica dei piccoli passi" aveva sottolineato già questa mattina il Premier Renzi. Un annuncio che arriva all'indomani del varo della Nota di aggiornamento del Def, dunque con un quadro più definito delle risorse a disposizione da poter impiegare in vista della stesura della legge di Bilancio a metà ottobre.

Pensioni e uscite anticipate

Altre novità arriveranno per le uscite anticipate dal lavoro. Nel verbale firmato dai sindacati infatti si parla anche di anticipi del pensionamento per i lavoratori precoci ma anche di trattamento più favorevole per i lavori usuranti e di ricongiunzioni onerose che potrebbero far diminuire gli anni verso la pensione. Nel dettaglio, per chi ha lavorato 12 mesi effettivi prima del compimento dei 19 anni l'uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà. Pensione anticipata fino a 5 anni invece per chi ha svolto lavori usuranti per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro. Infine ci sarà l'anticipo per i lavoratori in difficoltà cioè senza contratto ne ammortizzatori sociali.

Per i dettagli però bisogna ancora aspettare perché, come spiegato nel verbale, il confronto con le parti sociali continuerà con la fase due. "Da domani partirà il confronto con i sindacati per la definizione dell' anticipo pensionistico mentre la definizione delle risorse sarà approfondita in vista della legge di bilancio" ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini al termine dell'incontro. Scettica la leader della Cgil Susanna Camusso: "Sono stati definiti i titoli ma non c'è la traduzione in una soluzione. C'è il problema delle carriere discontinue e il fatto che va data una risposta. È Stato fatto un buon lavoro ma non si può dire che sia concluso". Dello stesso avviso anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "I sei miliardi stanziati non sono sufficienti e non dimentichiamo gli esodati e il resto della piattaforma. La discussione continua". "Buon risultato" invece per il segretario Cisl Furlan che ha commentato: "Dopo tanti anni i pensionati vedono un po' di giustizia, ma il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare"

95 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views