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Pensioni: donne più povere degli uomini, oltre la metà con meno di mille euro

Oltre la metà delle donne (52%) percepisce una pensione di meno di mille euro, contro un terzo (32,2%) degli uomini. Le diseguaglianze di genere sono più marcate nelle regioni del Nord Italia. Lo rivela l’Istat.
A cura di Susanna Picone
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Le donne pensionate sono più povere degli uomini pensionati. Oltre la metà di loro, con precisione il 52%, vive con meno di mille euro al mese mentre la percentuale degli uomini nella stessa situazione si ferma al 32.2%. Lo rivela l’Istat. Nel 2012 – dice l’istituto di statistica – l'importo medio delle pensioni è più basso tra le donne (8.965 euro contro 14.728) e si riflette in un più contenuto reddito pensionistico medio, pari a 13.569 euro contro i 19.395 degli uomini. Le donne sono il 52,9% dei beneficiari ma agli uomini va il 56% della spesa. L’Istat dice anche il numero di uomini (178 mila) con un reddito pensionistico mensile pari o superiore a 5.000 euro è cinque volte quello delle donne (33 mila). L’istituto di statistica spiega che gli uomini percepiscono importi più elevati delle donne su tutto il territorio nazionale, ma in alcune regioni si registrano diseguaglianze più marcate. Parliamo delle regioni del Nord, dove le diseguaglianze tra uomini e donne sono più marcate sia rispetto agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei beneficiari.

Pensioni: divario più forte al Nord Italia, soprattutto in Liguria

In particolare è la Liguria la regione in cui il reddito da pensione degli uomini presenta lo scarto maggiore rispetto a quello delle donne: è, infatti, del 53.9% più elevato. Poi c’è il Lazio, la Lombardia e il Veneto. Al Sud, al contrario, si registra il divario minore tra pensionate e pensionati. Le differenze più contenute si osservano in particolare in Calabria (gli uomini guadagnano il 19,9% in più rispetto alle donne), in Basilicata (26,7% in più) e in Molise (29,4%). L’Istat sottolinea che tra il 2002 e il 2008 la forbice reddituale tra pensionati e pensionate è aumentata di 2,1 punti percentuali (4,4 punti con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni); a partire dal 2008 si è osservata una progressiva riduzione che tuttavia ha mantenuto i livelli di disuguaglianza superiori a quelli del 2004.

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