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Pensioni, allo studio l’aumento dell’assegno minimo per un milione di persone

Il Corriere della Sera anticipa una serie di correttivi allo studio che puntano ad aumentare l’assegno dei pensionati al minimo: riducendo la platea dei beneficiari a un milione di contribuenti rispetto ai 3,5 totali, la manovra costerebbe un miliardo di euro circa.
A cura di Charlotte Matteini
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Con l'autunno alle porte, si annunciano novità dal fronte pensioni. Secondo Lorenzo Salvia del Corriere della Sera, il governo starebbe studiando una mini-riforma della previdenza sociale e tra le ipotesi al vagli ci sarebbe l'aumento delle pensioni minime, misura che durante l'ultimo tavolo di concertazione tra gli esponenti dell'Esecutivo Renzi e i sindacati non era stata presa in considerazione, mentre a lungo si era discusso di estensione della quattordicesima, della no tax area e di anticipo pensionistico. Secondo quanto riportato da Salvia, però, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ritenuto "troppo macchinosi" gli interventi allo studio e quindi ha cercato di sondare il terreno mettendo sul piatto un'altra ipotesi, ovvero aumentare le pensioni minime percepite da 3,5 milioni di cittadini italiani.

Qualche mese fa Renzi propose l'estensione del "bonus 80 euro" anche ai pensionati, ma la proposta non venne mai introdotta a causa dei costi: dare gli 80 euro a tutti i pensionati al minimo sarebbe costato all'incirca 3,5 miliardi di euro, mentre per non sforare il patto di stabilità la riforma pensionistica non può costare più di due miliardi complessivi e deve inoltre contenere uscita anticipata e ricongiunzioni gratuite.

Per aumentare le pensioni minime senza però gravare troppo sui conti pubblici, ci sono altre manovre che potrebbero essere apportate per arrivare comunque allo stesso risultato: allo studio, per esempio, l'esclusione dei pensionati al minimo che però percepiscono dallo stato più entrate previdenziali, quali per esempio la reversibilità.In questo modo, la platea dei beneficiari dell'aumento dell'assegno minimo scenderebbe da 3,5 a 2,3 milioni. Parametrando le entrate previdenziali all'Isee, facendo quindi entrare nel computo reddituale anche la situazione patrimoniale del pensionato al minimo, la platea potrebbe restringersi ulteriormente, arrivando a toccare quota un milione di soggetti, per un costo totale di circa un miliardo di euro.

Questo tipo di intervento è stato preso in considerazione dall'Esecutivo anche grazie all'avvertimento del presidente dell'Istituto di previdenza sociale italiano, che in un'intervista concessa al Sole 24 Ore aveva fatto presente come l'aumento delle quattordicesime avrebbe potuto favorire persone che "in 7 casi su 10 povere non sono" e che sarebbe stato meglio pensare altri tipi di correttivi da destinare ai pensionati che davvero risultano avere entrate previdenziali esigue.

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