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Torino, uccise pensionato per pochi soldi: arrestata 53enne. Si cercano i complici

L’omicidio di Giovanni Battista Boggio, 70 anni, è avvenuto il 15 ottobre a Torino. Il primo arresto arriva dopo otto mesi. Probabilmente la donna fermata ha avuto dei complici.
A cura di Susanna Picone
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Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giovanni Battista Boggio, il pensionato di 70 anni trovato con la testa fracassata in casa lo scorso 15 ottobre a Torino. La polizia ha arrestato dopo otto mesi una donna. Il delitto sarebbe stato commesso in concorso con altre persone che sono tuttora ricercate. L'omicidio del pensionato era avvenuto in un condominio pubblico di via Forlì nel quartiere Lucento. Il corpo dell’uomo, forse colpito con un piede di porco, era stato ritrovato qualche giorno dopo la sua morte. La donna arrestata questa mattina, E. C. di 53 anni, avrebbe ucciso per pochi soldi l’anziano.

Vittima e presunta assassina si conoscevano – I due, da quanto è emerso, si erano conosciuti diciassette anni fa nel reparto psichiatrico di un ospedale della città. Per questo Giovanni Battista Boggio probabilmente lo scorso ottobre non ha avuto dubbi ad aprire la porta alla sua presunta assassina. Gli investigatori della squadra mobile di Torino nel corso delle indagini sull’omicidio del pensionato a Torino avrebbero individuato l’arrestata grazie ad alcune tracce di dna lasciate nell’appartamento della vittima. In particolare sono state analizzate una cicca di sigaretta gettata in strada e una goccia di sangue trovata sul luogo del delitto. Così si è risaliti al dna e quindi alla donna arrestata otto mesi dopo il delitto.

Indagini in corso per trovare eventuali complici – Marco Martino, dirigente della squadra mobile, ha commentato l’arresto dicendo però che “il lavoro non è finito pur essendo arrivati a un risultato importante”. “Lei è sospettata di avere commesso materialmente l'omicidio, ma non si esclude che ci sia stato un ruolo attivo da parte di terzi che stiamo ancora cercando. Il movente è una banale e stupida rapina, tra l'altro per pochi soldi. Non escludiamo che la stessa donna abbia commesso altri piccoli delitti”, ha spiegato il dirigente della squadra mobile.

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